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Bernanke gela Wall Street. Opec: nulla di fatto, petrolio schizza al rialzo

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New York – Avvio in moderato ribasso, con gli investitori che sono preoccupati circa le prospettive di crescita economica dopo che il presidente della Federal Reserve ha avvertito che la ripresa e’ troppo lenta e che i tassi rimarranno vicini allo zero ancora per un periodo prolungato di tempo. Dopo Bernanke domani sara’ il turno di Jean-Claude Trichet.

Il Nasdaq cede lo 0,2%, il Dow lo 0,16% e l’S&P lo 0,05%. I listini cercheranno di evitare di subire la sesta seduta in perdita di fila. Tra i titoli che riescono nonostante i cali generali a portarsi in testa al Dow e contenere i ribassi figurano Verizon Pfizer, Bank of America e i due colossi petroliferi Chevron e Exxon Mobil, favoriti dal rialzo dei prezzi dell’oro nero.

I commenti non certo incoraggianti sono stati accompagnati dalla revisione al ribasso delle stime sulle crescita da parte della Banca Mondiale, che ha ridotto le aspettative per il 2011. Nel report si sottolinea anche che la crescita in Europa resta contenuta.

A questo proposito oggi sono stati pubblicati i dati sul Pil che hanno fatto meglio delle attese. Tuttavia, Germania e Francia – le due principali forze dell’area euro – hanno pubblicato dati deludenti sul fronte della produzione industriale e del commercio.

I ribassi visti in Europa hanno perpetuato l’interesse a vendere degli operatori anche in Usa. Sul fronte macro in calendario e’ atteso il Beige Book della Fed, che verra’ annunciato alle 20 italiane. Attesa anche per le scorte di petrolio nel giorno in cui il meeting dell’Opec si e’ chiuso con un nulla di fatto. La riunione e’ stata definita “una delle peggiori di sempre”.

Gli indici in tutto il mondo sono appesantiti dalla lettura della Fed dell’economia americana. All’interno della sfera della crisi del debito sovrano, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble propone uno swap di bond ellenici detenuti dagli investitori privati: l’obiettivo dello scambio dei bond ellenici detenuti dagli investitori privati e’ estendere le scadenze dei titoli di Stato da sette anni e dare tempo ad Atene per implementare le misure di austerita’ e guadagnarsi la fiducia del mercato.

Circolano nel frattempo voci di un piano da 100 miliardi in tre anni. Il contributo del Fondo monetario potrebbe arrivare a 40 miliardi. Altri 30 dovrebbero arrivare dal piano di privatizzazione del paese. Si ipotizza scenario di trattativa con il settore privato per quanto riguarda i titoli detenuti in portafoglio. I Cds ellenici scambiano a quota 1.430 punti base e in generale stamattina prevale la tranquillita’ nel mercato dei bond dei periferici.

Nel mezzo tra i commenti di Bernanke e quelli di Jean-Claude Trichet, attesi per domani, troviamo il tema del petrolio. Vanificata l’attesa per il comunicato dell’Opec in cui dovevano venire annunciate le prossime strategie dei maggiori esportatori di greggio al mondo. A quanto pare non e’ stato raggiuntto alcun accordo in questo senso dopo che i delegati di Venezuela, Iran e Algeria si sono rifiutati di alzare i livelli di produzione. Secondo le voci che circolano sui mercato allo studio c’era un innalzamento dei livelli di offerta.

E’ stato un mese di maggio no per l’economia e il mercato azionario, con una frenata dopo otto mesi positivi per le borse. Intanto sono usciti i dati sul Pil europeo che hanno mostrato un’accelerazione della crescita economica: il dato Eurostat sul primo trimestre del 2011 ha evidenziato un rialzo del Pil dello 0,8% sia nella zona Euro che nell’Ue27. Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso il dato era migliorato rispettiamente dello 0,3% e dello 0,2%. Male invece l’Italia (+0,1%): solo Cipro, Danimarca e Portogallo hanno fatto peggio.

Sul fronte macro, il presidente della Fed Ben Bernanke ha offerto un’analisi dell’economia americana, incidendo sul sentiment degli operatori. Roberto Russo di Cofin SIM ha commentato ai microfoni di Class CNBC: “Permane un atteggiamento timoroso delle borse. Appena Bernanke ha citato che dati macro e occupazione hanno frenato, i mercati hanno pagato dazio”.

Gli investitori hanno enfatizzato solo le informazioni negative ieri, perche’ va ad ogni modo precisato che il presidente della Fed ha parlato anche di una ripresa nella seconda parte dell’anno. Come se non bastasse, in Germania la produzione industriale e’ inaspettatamente calata in aprile, facendo temere per un rallentamento anche del motore dell’Europa.

Sugli altri mercati, i contratti del greggio con consegna luglio sono in rialzo dello 0,76% a $99,74 il barile. I contratti con scadenza luglio sull’oro arretrano dello 0,53% $1.533,4 l’oncia. Sul valutario l’euro e’ in contrazione nei confronti del dollaro (-0,32%) a $1,4638. Quanto ai Treasury, prezzi ancora in rialzo con il rendimento sul decennale che si attesta a quota 2,971%, in flessione di 4 punti base.