Società

BERLUSCONI, UN CONSIGLIO: FAI COME IN ARGENTINA

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news
(WSI) – Onde evitare spiacevoli e logoranti guerre per decidere chi in Italia e’ di destra e chi e’ di sinistra (mentre il paese va a rotoli e di questioni gravi come la peggiore economia degli ultimi 50 anni non parla mai nessuno) Wall Street Italia suggerisce umilmente al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, quanto segue:

faccia preparare con urgenza dall’ufficio legislativo del PdL un decreto legge sul controllo dei media, lo presenti in Parlamento in modo che sia approvato in pochi giorni e senza dibattito ovviamente con richiesta della “fiducia” visto che il suo governo di centro-destra gode di una larga maggioranza politica. Eppoi non se ne parli piu’.

Vedra’ Presidente che improvvisamente finiranno le inutili ciancie sulla liberta’ di stampa (o mancanza della stessa) e gli scioperi e manifestazioni di quei prezzolati dei giornalisti, categoria che piu’ d’ogni altra impedisce all’esecutivo di lavorare e raccogliere i frutti gratificanti di quanto da lei compiuto (e vogliamo parlare del sentiment anti-italiano finora diffuso dalla stampa estera?).

Vedra’ che non ci saranno piu’ spazi occupati da politici non-governativi che distraggono la cittadinanza con polemiche strumentali sui vari Lodi Alfano o Mondadori. Oppure su organi costituzionali romani evidentemente schierati contro di lei. O infine su cronache TV come quella trasmessa sui funerali di Messina da SkyTG24 del suo avversario Rupert Murdoch in cui l’audio fa sentire gente in strada che urla (rivolta a lei e Schifani): “Fuori! Indegni! Buffoni! Andatevene!”.

Signor Primo Ministro creda a noi: con una nuova legge che controlli i media in Italia lei vivra’ meglio e dormira’ sonni piu’ tranquilli. Non avra’ neanche piu’ bisogno che i suoi avvocati presentino querele contro La Repubblica per quegli sgradevoli, ossessivi e faziosi articoli. Non dovra’ piu’ dannarsi per la propaganda del Santoro dagli schermi della TV pubblica ad Annozero. E non sara’ piu’ costretto a perdere un solo minuto del suo prezioso tempo per questioni marginali come quella se il Corriere della Sera non sia ormai piu’ il giornale della borghesia lombarda ma sia divenuto chiaramente un quotidiano di sinistra.

Come realizzare questo progetto di controllo dei media in tempi rapidi, con efficacia e senza troppo chiasso, gentile Presidente? Semplice, il nostro ossequiente suggerimento a lei in qualita’ di Premier del Governo della Repubblica Italiana e’ di fare esattamente come ha fatto il governo in Argentina (vedere sotto). PS: non vorremmo che il nostro appello fosse frainteso: siamo assolutamente sinceri e mossi dalle migliori intenzioni e crediamo davvero cosi’ si possa contribuire una volta per tutte a risolvere questa dannata “questione italiana”. Ecco come hanno fatto a Buenos Aires:

Dopo quasi 14 ore di dibattito il Senato argentino ha approvato la nuova legge sui media, proposta dal governo della ‘presidenta’ Cristina Fernandez Kirchner, che smantella i monopoli esistenti e rivoluziona l’industria nazionale del settore delle comunicazioni di massa.

Quarantaquattro senatori hanno votato a favore della legge che darà maggiori poteri all’esecutivo; ventiquattro sono invece quelli che hanno votato contro. Quattro i senatori assenti. Dopo l’approvazione generale, il Senato ha iniziato a votare separatamente ciascuno dei 160 articoli che compongono la legge, che abroga quella vigente, introdotta nel Paese dalla dittatura militare che governò dal 1976 al 1983. La Camera bassa ha già approvato il testo senza modifiche.

La nuova legge obbligherà le imprese monopoliste a vendere nel giro di un anno le frequenze in eccesso rispetto a quelle ora consentite. Il gruppo più colpito è il Clarin, principale impresa multimediale del Paese, a cui l’ex presidente Nestor Kirchner – e marito dell’attuale ‘presidenta’ – aveva rinnovato nel 2007 tutte le licenze per altri dieci anni, e che ora si vedrà costretto a svendere una parte dei suoi asset. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare accedendo alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo subito: costa solo 0.77 euro al giorno, provalo ora!

La legge sui media riserverà inoltre i due terzi dello spettro radio-televisivo alle imprese pubbliche e non commerciali, e solo un terzo andrà ai gruppi privati. Il governo inoltre avrà il potere di assegnare le frequenze nelle città con più di 500mila abitanti, e controllerà l’autorità di controllo del settore. Secondo il sito del Clarin, “i Kirchner (Cristina e Fernandez) si apprestano a disegnare una mappa dei media a loro misura”. (Apcom)