Società

BERLUSCONI: L’ITALIA DEVE AVERE LE SUE AUTO

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Fiat deve restare italiana: ha detto sostanzialmente questo il presidente del consiglio Silvio Berlsuconi a margine dell’assemblea dell’Anfia.

“Ritengo che l’Italia debba sempre essere un grande produttore di autovetture ha detto Berlusconi – nessuno vuole che in questo settore ci possa essere una testa che non operi in Italia o che non sia italiana”.

Nell’intrecciarsi di supposizioni per il futuro assetto di Fiat, soprattutto nella sua parte dedicata all’auto, questa dichiarazione sembra voler mettere a tacere anche le voci su una spaccatura all’interno dello stesso governo.

Vale la pena sottolineare anche quanto ha detto oggi il presidente di Fiat, Paolo Fresco.

Fresco ha voluto precisare le dichiarazioni rilasciate il 2 luglio scorso al Financial Times.

“Ho parlato di un consorzio come quello di General Motors – ha detto – di cui siamo già intestatari del 6%. Intendiamo rafforzare il nostro ruolo attraverso un programma di approfondimento e di allargamento delle piattaforme comuni che già abbiamo in essere: Powertrain e Purchasetrain”.

Il mercato non reagisce e continua a punire il titolo in borsa dopo che in avvio di mattinata era invece stato l’unico in positivo.

D’altra parte le notizie sulle immatricolazioni in Europa hanno mostrato la crescente debolezza del settore e, in questo ambito, del gruppo Fiat che ha ridotto ancora la sua quota di mercato.

L’amministratore delegato di Fiat Auto, Giancarlo Boschetti, prova comunque a infondere fiducia: questa mattina ha affermato che per il gruppo torinese il secondo trimestre “è un po’ migliore del primo”.

Ha anche detto si sperare negli eco-incentivi.

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