Società

BERLUSCONI
STA CAMBIANDO
L’ ITALIA

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«Il governo Berlusconi sta cambiando l’Italia». Se in meglio o in peggio, lo decideranno gli elettori. Fatto sta che è questo lo slogan scelto da Forza Italia per la campagna europea, e che non mancherà di irritare gli alleati. Sì facendo, il Cavaliere toglierà irrimediabilmente visibilità agli altri leader del centrodestra. L’obiettivo è infatti chiaro: dimostrare che è lui soltanto a «cambiare l’Italia», mentre tutti gli altri stanno a guardare.

In verità, di uno slogan siffatto si parlava già da diverso tempo, ma il via libera al suo utilizzo è arrivato soltanto mercoledì scorso, con una nota di due pagine (protocollo 770/PDA) inviata a tutti i coordinatori regionali, provinciali e cittadini, oltre che all’intera flotta di parlamentari azzurri («Consegnare questo documento direttamente al destinatario», è scritto nel frontespizio). Il documento s’intitola «Materiale propaganda per i congressi cittadini e provinciali», ed è firmato da Lucio Malan «dirigente nazionale dell’Ufficio propaganda».

Il senatore forzista, nel gruppo di spin-doctor berlusconiani, è quello investito della responsabilità organizzativa dei congressi locali. In vista delle assise – si legge nella nota – «sono previsti i seguenti materiali: Carta dei valori di Forza Italia; opuscolo Il governo Berlusconi sta cambiando l’Italia (formato A5, 60 pagine copertina inclusa): breve presentazione dei principali provvedimenti del governo, introdotti dai manifesti della campagna elettorale del 2001; volantone Il governo Berlusconi sta cambiando l’Italia: i dodici provvedimenti maggiori del governo».

Insomma, una sorta di ossessione sul cambiamento dell’Italia operato dal Cavaliere. In particolare, sul volantone c’è una lista delle cose fatte fino a metà legislatura, associate alle calamità che hanno investito l’economia mondiale, a partire dal «buco di bilancio lasciato dalla sinistra» (titolo emblematico del capitolo disastri: «Superando tutto quello che è successo…»). Inoltre, tra i materiali indicati da Malan non mancano le «bandiere celebrative del decennale di Fi» e le cassette Vhs. Che poi sono due: «Il discorso della discesa in campo (Arcore, 1994) e il discorso del decennale (Roma, 2004)».

Sulla circolare interna vengono poi riportate ulteriori precisazioni. Particolarmente interessante risulta la parte sulle spese, in gran parte a carico dei coordinatori. Che siano i dirigenti periferici a dover pagare di tasca propria lo si ricava in via indiretta: «L’opuscolo Il governo Berlusconi sta cambiando l’Italia (ancora!, Ndr), il volantone e il pieghevole sono disponibili sul sito internet di Fi e si possono ricavare e stampare da una tipografia a voi vicina. La Carta dei valori si trova sempre sul sito».

Quanto alla propaganda personale dei singoli candidati (ma questo nel documento non è scritto), vale la linea imposta da Berlusconi: tutti si devono richiamare al leader. L’unica concessione di Malan riguarda l’opuscolo: «Ogni coordinamento e ogni candidato può personalizzarlo, ad esempio con una copertina o con notizie di particolare interesse locale». Le bandiere, invece, «sono state realizzate dalla Baldo promotion con sede a Pescara. Per ordinazioni potete chiamare: sig. Giacomo Baldini». Segue numero di telefono. Comporlo e scoprire che Malan ha toppato è un attimo: «Sarà il decimo che mi chiama da stamattina – risponde Baldini – Però noi vendita al dettaglio non ne facciamo. Chi me ne chiede cinquanta, chi cento. Ma noi non ci muoviamo per meno di cinquemila bandiere». Dettagli, comunque. Per ottenere i vessilli del decennale basta telefonare alla «signora Polsi di Fi – spiega Baldini – magari potete prendere anche qualcuno dei centomila distintivi che abbiamo appena consegnato».

Una postilla della nota di Malan riguarda i vhs. Il senatore azzurro si raccomanda di evitare taroccamenti, per non incorrere in sgradevoli sanzioni ma anche per evitare di rovinarne la qualità (si infurierebbe il consulente per l’immagine del Cavaliere, Roberto Gasparotti, il cui numero di telefono è correttamente riportato sulla nota ma non sulla confezione dei Vhs). «Le cassette sono state spedite a ognuno dei coordinamenti – scrive Malan – Numerate e registrate secondo la legge in vigore e i diritti Siae, sono ad esclusivo uso dei coordinamenti per l’organizzazione dei congressi e delle altre manifestazioni locali. Non vanno quindi eseguite delle copie».

Fin qui la propaganda che accompagnerà i congressi locali fino alla «stupefacente» assise nazionale di maggio. Nel frattempo, Berlusconi condurrà un’offensiva mediatica senza precedenti. Cercherà di ottenere il via libera per il viaggio iracheno (previsto intorno a metà marzo), deporrà alla riapertura del processo Sme lanciando una nuova intemerata contro i «politici corrotti», visiterà i 35 cantieri delle grandi opere per dimostrare che funzionano a pieno regime. Nello specifico, la linea dell’alta velocità tra Roma e Napoli sarebbe praticamente pronta, e si attenderebbe solo il momento elettoralmente più proficuo per inaugurarla.

Ovviamente, in tutto questo non mancherà al Cavaliere il sostegno delle tv amiche, compresa qualche visitina a Sanremo o giù di lì. Evidentemente, l’Italia si cambia anche con le canzonette.

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