Società

Berlusconi ad Antigua: lo scandalo c’e’ e il premier cita per diffamazione Report, chiedendo i danni

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il Premier Silvio Berlusconi cita per diffamazione la trasmissione Rai ‘Report’ di Milena Gabanelli chiedendo “un integrale risarcimento dei danni” per quanto mandato in onda domenica scorsa sulle ville ad Antigua. Ne dà notizia, con una nota, l’avvocato Fabio Lepri di Roma comunicando di aver ricevuto mandato da Silvio Berlusconi per procedere in sede giurisdizionale, “al fine di ottenere l’accertamento della natura offensiva e diffamatoria di quanto diffuso il 17.10.2010 su RAI Tre durante la trasmissione Report, con integrale risarcimento dei danni”. “Il giudizio – sottolinea Lepri – sarà promosso contro tutti i responsabili dell’illecito, e sarà chiesta anche la pubblicazione della futura sentenza sui principali mezzi di comunicazione. Sarà dunque il Tribunale a ripristinare la verità dei fatti”.

“Se Berlusconi si sente diffamato ha tutto il diritto di citarmi. Io mi difenderò in tutte le sedi competenti. Dico però che mentre lui può portarmi in tribunale, io non potrei farlo e questa è la differenza tra me e lui”. Lo dice Milena Gabanelli, conduttrice di Report, interpellata sulla citazione per diffamazione da parte del premier Berlusconi dopo la puntata su Antigua(Apcom)

*************************

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – I governi italiani guidati da Silvio Berlusconi sono stati (non troppo a sorpresa) i più generosi creditori del governo di Antigua. Condonando in splendida solitudine a fine 2004 quasi il 90% del debito dell´isola caraibica con Roma e facendo lobby presso le organizzazioni internazionali per le due grandi ristrutturazioni – una nel 2005 e l´altra di poche settimane fa – della sua esposizione estera.

Il Cavaliere si era impegnato in questa operazione in prima persona nel 2005. Il 16 settembre, incontrando il presidente Baldwin Spencer alle Nazioni Unite a New York, aveva promesso di lavorare «per ridurre gli impegni finanziari di Antigua con il resto del mondo» confermando in quella occasione di aver avviato la costruzione di quattro case per i figli a Non Such Bay.

In realtà Berlusconi aveva già fatto qualcosa di più. A fine 2004, come annunciato dal ministro delle finanze caraibico Error Cort, l´Italia aveva cancellato il 90% del suo credito verso Antigua e Barbuda riducendolo da 500 milioni di dollari locali (allora qualcosa come 150 milioni di euro) a 50 milioni.

L´intesa – negoziata dal sottosegretario agli Esteri Mario Baccini in una serie di incontri bilaterali – era stata raggiunta appena prima di Natale a Roma e Spencer aveva pagato la prima tranche di 25 milioni proprio il 24 dicembre saldando poco dopo il resto.

I prestiti tricolori – garantiti in buona parte dalla Sace – risalivano agli anni ‘80 e sarebbero stati utilizzati per la costruzione del Royal Antigua Hotel, per la rete elettrica nazionale e per Heirtage Quay, un duty free a St. John´s, tutti costruiti da imprese e operai italiani. Gli stessi che nell´88 hanno costruito con i soldi di Roma il K Club, resort voluto dalla stilista Krizia, all´epoca vicinissima ai socialisti di Bettino Craxi.

Quello di Berlusconi è stato di gran lunga il regalo più generoso ricevuto da Antigua. Il prospetto di un bond emesso dal Tesoro locale nel 2007 ricorda infatti che nel 2005 il debito nazionale si era ridotto di poco più di 500 milioni di dollari locali grazie alla cancellazione dell´esposizione e alla ristrutturazione sugli interessi concordata a fine anno con altri paesi.

L´isola è stata costretta però a tornare a batter cassa con i creditori nel 2009 quando la crisi ha riacceso la spia dell´allarme sulle casse pubbliche. Il Fondo monetario ha approvato a inizio 2010 un piano d´aiuti e il Paris Club, l´organismo internazionale che si occupa di queste trattative, ha allungato le scadenze sul debito di Antigua (500 milioni di dollari più altri 133 milioni di interessi scaduti). Il progetto congela i prestiti per i prossimi cinque anni e pospone al 2022 la loro scadenza.

Copyright © La Repubblica. All rights reserved