Società

BERLUSCA: MOMENTO DURO. E LA SINISTRA S’INFILTRA

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“Il governo deve andare avanti, nonostante sia un momento difficile. E queste difficoltà, a volte ce le creiamo da soli”. Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con la festa per i 10 anni dei club di Forza Italia che si è svolta oggi a Milano, concede solo questa veloce battuta alle polemiche che stanno segnando la maggioranza che lo sostiene. Ma, per il resto, difende il suo operato e attacca la sinistra e “i suoi amici”. Rivendicando i “successi” dell’esecutivo e vedendo alle porte un rilancio dell’economia.

Berlusconi utilizza mezz’ora di discorso per difendere a spada tratta l’operato dell’esecutivo affermando che “siamo già in anticipo sulla attuazione del nostro programma di governo. Il governo è in carica da due anni e mezzo, quasi un record storico nel nostro Paese. Le difficoltà vengono dalla vecchia politica che sta in alcuni casi tentando di ritornare. Noi questo lo eviteremo grazie anche alla nostra concretezza”.

Poi il consueto affondo contro l’opposizione. Un attacco che segue il solito copione del premier. “Siamo scesi in campo per modernizzare lo Stato. Lo stiamo facendo faticosamente, perché siamo circondati dai nemici” scandisce Berlusconi. Nemici che, assicura il premier, sono “amici della sinistra infiltrati in tutte le istituzioni”. Il presidente del Consiglio vede “dappertutto” uomini della sinistra, in tutte le istituzioni, “per non parlare di quelli che Gramsci chiamava ‘i gangli vitali del potere’. Tutto questo ci crea delle difficoltà”.

Poi tocca all’economia. E il messaggio che il premier consegna alla platea è all’insegna dell’ottimismo. “L’economia sta dando segnali di ripresa – assicura Berlusconi – Bisogna avere fiducia ed essere ottimisti. Quando c’è la fiducia e ci si rimboccano le maniche non si può che fare bene”.

Quindi sottolineando i dati positivi che giungono, conclude: “Abbiamo tanti segnali come l’aumento degli occupati. Sono segnali che ci dicono che stiamo andando verso un miglioramento”.

Infine, come già aveva fatto per il decennale di Forza Italia, Berlusconi motiva così la sua discesa in campo. “Siamo scesi in campo per opporre l’onestà alla corruzione, la lealtà al trasformismo, la trasparenza agli affari sottobanco – dice – Vogliamo cambiare il modo di fare politica, basta con il teatrino anche tra alleati. Non vogliamo che ritornino personaggi che fanno la politica per mestiere”. Fingendo forse di dimenticare che nella maggioranza che lo sostiene la lista di “politici di professione” è lunga e prestigiosa, a cominciare da Fini e Follini.

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