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BENE INTERNET E TV, FUTURO NERO PER CARTA STAMPATA

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(WSI) – Una platea di pubblicitari lo attende con ansia. Uno spot presenta il suo impero, cinema, televisione, musica, giornali, internet, telefilm, cartoni animati, informazione, intrattenimento. E´ questa la News Corporation di Rupert Murdoch. E lui, il grande capo, entra in scena, sul palco del Palais di Cannes, nella maniera più informale possibile, pantaloni di lino chiari, camicia fuori dai pantaloni, scarpe di tela bianche, per un incontro coordinato da Hamish McLennan, Ceo della Young & Rubicam. Sorride, saluta tutti con un largo gesto del braccio e si sottopone volentieri ad una lunga serie di domande.

Pensa davvero che i giornali di carta spariranno nei prossimi cinque o dieci anni, come ha recentemente dichiarato?
«Tutti i giornali di carta hanno dei problemi, credo che nell´arco dei prossimi dieci anni non sarà più economicamente sostenibile stamparli. La pubblicità sui giornali stampati in America è calata dal 10 al 30% e gli investimenti si stanno spostando sempre di più su Internet e tv. Nei prossimi anni faremo tutti i risparmi possibili nella produzione ma non sui giornalisti, che garantiscono la qualità di un giornale. Perché non si può pensare di offrire contenuti meno interessanti di quelli che offriamo oggi.

Lavoreremo sempre di più a portare i giornali in rete. L´unica eccezione sarà il Wall Street Journal, che secondo me potrà sopravvivere ancora a lungo, ha grandi potenzialità di crescita, sia nella sua forma stampata che in rete».
Il mercato della musica è stato rivoluzionato dalla distribuzione gratuita di contenuti. Come si pone rispetto al cinema, che è parte integrante di NewsCorp.?

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«La gente voleva una sola canzone e trovava ridicolo comprare un intero cd a 20 dollari. Hollywood si è mossa per tempo, le offerte sono molteplici, i film si possono vedere gratis in tv e sul web con la pubblicità, comprare o noleggiare dvd, vederli on demand con le tv via cavo e satellite. Devi dare ai consumatori delle alternative facili e legali, se non lo fai la gente andrà sui siti pirata. E´ per questo che abbiamo aperto Hulu.com con la Nbc: è meglio avere un piccolo margine di guadagno che nessun margine».

La crisi economica la preoccupa?
«Chiunque dovrebbe essere preoccupato. Ma io sono anche ottimista. In periodi come questi si possono fare grandi investimenti e ottenere grandi risultati, prendendosi qualche rischio».

La pubblicità in rete continua a crescere. E´ un trend che continuerà?
«Siamo all´inizio dell´Internet advertising, abbiamo a disposizione la più grande piattaforma interattiva del mondo e i nostri siti, come Jumbo o MySpace crescono costantemente. E bisognerà guardare con attenzione anche alla telefonia mobile, la più grande rete di distribuzione del mondo, che potrà offrire grandissime opportunità nel futuro».

Qualche giorno fa ha definito Barack Obama una “rockstar”. Lo sosterrà alle prossime elezioni?
«E´ una rockstar perché è in grado di richiamare grandi folle, vedere 75mila persone a un suo comizio è incredibile, sono cifre da concerto rock. Quello di Obama è un grande fenomeno, lui è un ragazzo intelligente e credo che possa vincere le elezioni. Anche McCain è bravo, è un mio amico e lo stimo, ma credo che abbia più difficoltà, soprattutto in campo economico».

Come vede la situazione internazionale?
«C´è ancora il pericolo del terrorismo, gli estremisti islamici sono una minaccia e il grande rischio è che arrivi gente con armi molto più pericolose di quelle in circolazione oggi. Ma allo stesso tempo in questi ultimi anni molte cose sono cambiate in meglio nell´est e in Sudamerica, e poi c´è la crescita della Cina, dell´India, alla quale seguiranno quelle del Brasile e della Russia. Ci saranno tensioni, ovviamente, ma non credo che nessuna di queste ci porterà a un conflitto mondiale».

Nella sua carriera ha fatto molte scelte. Nessun rimpianto?
«Sono fortunato, sono nato nei media. Quando abbiamo iniziato ero giovane e pazzo, siamo cresciuti e oggi siamo in una posizione di tutto rispetto. Quando hai grandi responsabilità devi fare delle grandi scommesse. Ho seguito questa regola fino ad oggi, non ho rimpianti».

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