L’economia statunitense ha continuato a espandersi, anche se leggermente, negli Stati Uniti. E’ quanto si legge nel Beige Book, rapporto della Fed elaborato ogni sei settimane, sulla base delle informazioni raccolte fino all’8 aprile scorso nei 12 distretti in cui opera la banca centrale statunitense.
Redatto in vista della riunione del 30 aprile e primo maggio prossimi, il rapporto indica che tra marzo e inizio aprile l’espansione c’è stata nei 12 distretti a un passo “tra il lieve e il moderato”.
Sl fronte settoriale, i gruppi manifatturieri e il settore agricolo continuano a essere preoccupati dell’impatto dei dazi adottati dalla Cina.
Per quanto riguarda l’occupazione, i datori di lavoro continuano a fare fatica nel trovare il personale adeguato. Buone notizie dal settore immobiliare: il calo dei tassi sui mutui potrebbe indicare una primavera di acquisti.
Il quadro economico sembra dunque coerente con la decisione della Fed di non alzare i tassi per tutto il 2019.Anche se, come ha sottolineato due giorni fa Charles Evans, presidente della Federal Reserve di Chicago, un rialzo dei tassi negli Stati Uniti è possibile se l’economia cresce come da attese. Se invece la performance economica risulterà più debole del previsto, un taglio del costo del denaro potrebbe essere necessario.
Secondo Evans, che è membro votante del Federal Open Market Committee, il braccio di politica monetaria della banca centrale americana, i fondamentali economici degli Usa sono ancora buoni anche se il Pil 2019 è visto crescere dell’1,75-2% dopo il +2,9% registrato nel 2018 (la performance migliore dal 2015). Per Evans, i rischi al ribasso superano quelli al rialzo.