Ben Bernanke difende ancora una volta l’operato della Fed nel salvataggio di Bear Stearns. Il presidente della Fed, davanti alla commissione bancaria del Senato, ha ribadito che l’intervento è stato deciso per preservare l’equilibrio del sistema. “Per impedire un fallimento disordinato di Bear Stearns e per evitare conseguenze imprevedibili ma senza dubbio severe per il funzionamento del mercato e dell’insieme dell’economia, la Fed, consultandosi con il Tesoro, ha deciso di intervenire”, ha detto Bernanke. Quanto accaduto in Europa con Northern Rock e negli Usa con Bear Stearns presenta delle “similitudini” ha poi dichiarato Ben Bernanke.
Il sottosegretario al Tesoro per gli affari interni, Robert Steel, ha invece da parte sua assicurato che la preoccupazione delle autorità “era concentrata sulle conseguenze che avrebbe avuto il fallimento” di Bear Stearns: “Il Tesoro sostiene l’operato della Fed. Riteniamo che gli accordi raggiunti erano necessari e appropriati per mantenere il nostro sistema finanziario stabile in un periodo critico”.
JP Morgan non avrebbe potuto accollarsi i rischi di Bear Stearns senza l’aiuto della Fed. Così il numero uno di Jp Morgan, James Dimon, al Senato americano che ha chiesto maggiori informazioni sull’operazione di salvataggio della più piccola delle banche d’affari statunitensi. Dimon ha precisato che l’operazione non è senza rischi per Jp Morgan e che le è stato chiesto di aiutare “a prevenire il collasso di Bear Stearns”.
La Sec ha agito nell’interesse dei consumatori: il presidente della Sec, Christopher Cox, davanti alla commissione bancaria del senato americano, difende l’azione della Sec e afferma: i clienti “erano completamente protetti” prima che la Fed orchestrasse il salvataggio di Bear Stearns da parte di Jp Morgan. “C’é una cosa certa: con o senza l’acquisizione di Bear Stearns da parte di Jp Morgan, con o senza la bancarotta, i clienti Bear Stearns – sostiene Cox – erano interamente coperti da perdite in denaro”.
