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Bce: un primo rialzo dei tassi nell’ultimo trimestre del 2011?

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva, portando lo spread sul 2-10 anni a 146 pb da 145. A guidare i movimenti di mercato è stata la riunione della Bce conclusasi come nelle attese con tassi invariati.

Trichet nella conferenza stampa successiva ha dichiarato che i rischi sulla crescita sono leggermente sbilanciati al ribasso, mentre sull’inflazione ha dichiarato che malgrado il rialzo degli ultimi mesi, dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi delle materie prime, nel medio e lungo periodo i prezzi restano sotto controllo.

Sul movimento dei cambi degli ultimi giorni ha evidenziato la necessità per la Cina di rispettare il suo impegno in una rivalutazione graduale della yuan. In merito alla strategia di uscita dalle misure non convenzionali ha affermato che al momento il mercato ha ancora bisogno di tali misure e che la discussione in merito si terrà prossimamente e non necessariamente a fine anno.

L’eventuale eliminazione di alcune di queste, come il full allotment per le operazioni ad uno e tre mesi, dovrebbero comunque riguardare le operazioni del 2011. Ha anche aggiunto che è necessario che i vari governi nazionali applichino misure di austerità per risanare i conti pubblici.

In base alle ultime dichiarazioni ribadiamo l’ipotesi secondo cui la Bce continuerà a mantenere il tasso di riferimento fermo all’1% per diverso tempo ancora, con un rialzo di soli 25 pb che si potrebbe collocare nell’ultimo trimestre 2011.

La politica monetaria si baserà infatti più che sulla movimentazione dei tassi sulla gestione delle misure non convenzionali. La Boe ha lasciato fermi sia il tasso di riferimento che l’ammontare di bond da acquistare, anche se all’interno del board c’è stato un membro che ha votato a favore di un rialzo del tasso di riferimento ed un altro a favore di un aumento del quantitative easing.

Negli Usa i tassi di mercato sono calati su tutte le scadenze ad eccezione di quelle lunghissime. Il tasso trentennale è infatti tornato sopra la soglia del 3,7%. Deboli le borse Usa. Il presidente della Fed di Dallas, Fisher, ha dichiarato che non è chiara l’efficacia di ulteriori acquisti di asset da parte della Fed. Attualmente Fisher non è membro votante del FOMC.

A mercati chiusi Alcoa, il colosso dell’alluminio, ha annunciato utili per azioni superiori alle stime. Oggi sono attesi gli importanti dati del mercato del lavoro di settembre. Il consenso prevede un aumento del tasso di disoccupazione ed un calo dei nuovi occupati. Prevista anche una stima preliminare della revisione annuale dei payrolls per il periodo aprile 2009-marzo 2010.

A febbraio saranno poi rilasciati i numeri definitivi. Nella notte segnaliamo che Moody’s ha messo sotto osservazione il rating della Cina per un possibile rialzo citando la forza economica del paese e l’abilità delle banche locali di limitare le perdite durante la crisi.

Valute: ieri il dollaro ha toccato i nuovi minimi da gennaio vs euro raggiungendo la resistenza 1,4025. Successivamente si è assistito ad un apprezzamento del biglietto verde che lo ha spinto temporaneamente anche sotto area 1,39. Oggi la volatilità potrebbe essere elevata dopo i dati del mercato del lavoro. Il supporto si colloca a 1,3850 ed il successivo a 1,3760.

Il ministro delle finanze canadese, Flaherty, che presiede l’incontro del G7 di stasera a Washington, ha dichiarato che ci sono delle preoccupazioni per gli interventi nei mercati dei cambi e che tale argomento sarà oggetto di discussione.

Giornata di apprezzamento dello yen sia vs euro sia vs dollaro. Verso dollaro ha toccato un nuovo minimo dal 1995 in prossimità di area 82. Il ministro delle finanze giapponese ha dichiarato che il governo è ancora pronto a intervenire se necessario, ma che tali manovre non saranno di “larga scala” come in passato. Vs dollaro la resistenza si trova in area 82,90-83. Vs euro resistenza nella fascia 115,5-116. Supporto in area 114.

Materie Prime: giornata negativa per le principali commodity sulla scia dell’apprezzamento del dollaro. Tra gli energetici forte calo per il gas naturale (-6,4%) dopo il rialzo maggiore delle attese delle scorte settimanali statunitensi. Il greggio Wti (-1,9%) si riporta sotto gli 82 $/b. Negativi anche i metalli industriali e preziosi, con l’oro che chiude in ribasso dell’1%, dopo aver toccato nella seduta un nuovo massimo storico sopra 1360 $/oncia. Positivi, invece, gli agricoli guidati dal rialzo dello zucchero (+6,9%) su preoccupazioni riguardo la produzione indiana.

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