Economia

Bce, trovate carenze e conflitto di interessi nella gestione della crisi

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Se la Bce non è abbastanza preparata e in grado di gestire una crisi bancaria allora per l’area euro si mette male. L’Unione Europea ha rilevato delle carenze di rilievo nel processo di identificazione dei problemi delle banche finite sotto la lente delle autorità di controllo e di politica monetaria del blocco.

La Bce è accusata, per esempio, di non aver preparato una quantità di linee guida sufficienti per poter rispondere all’emergere di una crisi bancaria e finanziaria. Il fatto che la Bce si sia rifiutata di fornire prove e informazioni importanti alla Corte dei conti europea ha avuto un impatto negativo nell’operazione di verifica condotta dagli esperti.

Significa che le autorità dell’istituzione Ue non hanno potuto confermare l’efficienza operativa della Bce e la sua capacità di gestire la crisi. La Bce si è difesa dicendo di aver cooperato e offerto un numero significativo di spiegazioni e documenti, aggiungendo tuttavia che alcune informazioni non potevano essere divulgate alla Corte dei Conti europea.

La Bce, cui viene suggerito di migliorare il meccanismo di implementazione, ha precisato di essere al lavoro per porre rimedio alle falle riscontrate, ma il report alimenta in tutti i modi dubbi sull’effettiva capacità delle autorità della banca centrale di affrontare e risolvere una crisi.

Dopo lo scoppio della grande crisi finanziaria del 2007-08, la Bce ha tra le sue funzioni principali anche quella di esercitare un controllo dello stati di salute delle principali banche dei 19 paesi membri dell’area euro. In totale si tratta di 120 istituti di credito, che detengono circa l’80% degli asset finanziari del blocco.

In un rapporto pubblicato nel novembre del 2016, la Corte dei Conti europea aveva avvertito di un possibile conflitto di interessi in seno alla Bce durante le operazioni di supervisione. La Bce si serve infatti dello stesso staff per condurre le funzioni monetarie, oltre che di supervisione.