Economia

Bce taglierà tassi, portandoli a zero

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NEW YORK (WSI) – Domani la Bce darà una nuova sforbiciata ai tassi di interesse, portando così il costo del denaro a zero. O, come misura alternativa, potrebbe annunciare un piano di acquisto di bond. E’ questa l’opinione diffusa tra gli analisti che, alla vigilia della riunione dell’istituto di Francoforte, scommettono che il presidente della Bce, Mario Draghi, seguirà la strada segnata dai sui “colleghi” allo scopo di ridare slancio all’economia di Eurolandia e ridurre lo spettro della deflazione.

Nonostante i rialzi odierni, l’andamento dell’euro resta sotto pressione: lunedì ha toccato 1,3477 contro il dollaro, ovvero il livello più basso da novembre e in forte discesa dai massimi di due anni raggiunti lo scorso 27 dicembre quando la moneta unica quotava 1.3893$. Oggi la moneta unica, intorno alle 17, segna un rialzo dello 0,14% contro il dollaro e riaggancia quota 1,35.

“Dato che l’inflazione è destinata a rimanere molto bassa, pensiamo che la BCE dovrà fare di più” ha detto Michael Sneyd, analista presso BNP Paribas. “L’inflazione è al di sotto dell’1 per cento. Ciò significa che la Bce sta seriamente fallendo nel suo mandato”.

Anche per gli economisti di Bank of America, se vuole evitare una spirale deflativa il Governatore della Bce dovrà tagliare i tassi, già ai minimi storici di 0,25%.

In generale, la disinflazione, causata dalla stagnazione della domanda dei consumatori, mina la crescita e indebolisce la moneta, riducendo l’appeal delle attività denominate, nel caso specifico, in euro. “Si tratta di un problema serio per l’area euro in quanto la Bce si è astenuta dall’adozione di una politica monetaria aggressiva”, si leggeva un mese fa in un report di HSBC.

Da novembre 2013 a oggi la Bce non ha toccato i tassi, malgrado gli analisti prevedessero un ulteriore taglio dei tassi anche in considerazione delle forti preoccupazioni legate allo scenario di deflazione che coinvolge Eurolandia. Proprio lo scorso novembre, l’istituto di Francoforte è intervenuto con una riduzione di un quarto di punto, da 0,5% a 0,25%, dopo la pubblicazione di un dato sull’inflazione simile a quello reso noto proprio in questi ultimi giorni (indice dei prezzi al consumo con un dato preliminare allo 0.7 per cento).