Economia

Bce: Pil meglio del previsto, inflazione più bassa ma è “cambiato poco”

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Il Consiglio direttivo della Bce rileva uno slancio della ripresa dell’area euro “più forte” che potrebbe portare a una crescita più rapida di quanto precedentemente previsto mentre “l’insieme dei rischi” che gravano sull’economia “appaiono ora complessivamente bilanciati”, ha affermato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. Eliminato l’impegno a rivedere al ribasso i tassi di interesse, mentre le misure di stimolo monetario potrebbero essere potenziate. Una normalizzazione della politica monetaria non è stata discussa durante la riunione, ha specificato Draghi, sebbene “due membri del comitato hanno osservato che dobbiamo tenere conto della convergenza tra inflazione e misure” di Quantitative Easing.

Draghi ha sottolineato che l’inflazione rimane bassa ma che è “cambiato molto poco” anzi “nulla in termini sostanziali”. L’indice dei prezzi al consumo è visto all’1,5% e non piu all’1,7% nel 2017, mentre nel 2018 è visto all’1,5% e non più all’1,7%. Nel 2019 all’1,6% e non più all’1,7%. In compenso la Bce vede una crescita economica migliore del previsto, all’1,9% quest’anno, all’1,8% sul 2018 e all’1,7% nel 2019. Secondo Draghi l’inflazione ‘core’ non ha mostrato un passo convincente verso un aumento dei prezzi. La decisione sull’eventuale tapering del QE nel 2018 arriverà probabilmente in settembre.