Economia

BCE: le attese per oggi. Forse verrà rivisto il piano di acquisto titoli Pepp

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Nessun cambiamento sostanziale alla politica monetaria è atteso dalla riunione di oggi, giovedi 10 giugno, della BCE.
Secondo Konstantin Veit, Senior Portfolio Manager European Rates di Pimco quella di giugno in genere è una delle riunioni più interessanti, poiché il risultato di una valutazione congiunta e completa dello stato prevalente delle condizioni di finanziamento rispetto alle prospettive di inflazione che influenzerà il ritmo di acquisto del PEPP nel trimestre successivo.

Bce, cosa attendersi dalla politica monetaria

Secondo Pimco il Consiglio direttivo rivedrà il ritmo del programma di acquisto di emergenza pandemico (PEPP) a fronte di una nuova serie di proiezioni macroeconomiche trimestrali.
Attualmente la BCE acquista 80 miliardi di euro al mese nell’ambito del PEPP e 20 miliardi di euro al mese nell’ambito dei regolari programmi di acquisto di attività e Pimco si aspetta che questo atteggiamento venga ampiamente mantenuto nel prossimo trimestre. La BCE potrebbe decidere di segnalare un ritmo di acquisto del PEPP un po’ più basso sulla base di considerazioni sulla stagionalità, ma non ci aspettiamo che il messaggio sia quello di un sostegno ridotto.
La BCE ritiene che l’attuale configurazione degli strumenti di politica monetaria sia sufficientemente di supporto, il che non è facile da conciliare con una previsione dello staff della BCE di un’inflazione al 2023 dell’1,4%, una previsione che difficilmente sarà rivista la prossima settimana.

Spread attesi ancora su questi livelli

Le politiche della BCE sostengono gli asset di rischio europei, ma alle valutazioni attuali l’esperto di Pimco vede meno spazio per una compressione significativa degli spread, i rischi per le prospettive macroeconomiche rimangono elevati e un regime di forte dominio fiscale sfuggente.

Continuiamo ad aspettarci che la revisione della strategia porti a un’evoluzione invece che a una rivoluzione e non prevediamo implicazioni radicali sugli investimenti come conseguenza. Una proiezione di inflazione HICP dell’1,4% per il 2023 è molto bassa e solleva dubbi sull’interpretazione della BCE della stabilità dei prezzi e su una strategia di semplice mantenimento dell’attuale configurazione di politica monetaria più a lungo invece di allentare le condizioni in modo aggressivo. La BCE dovrà rimanere altamente accomodante per gli anni a venire e, semmai, le conclusioni della revisione probabilmente propenderanno per un accomodamento più lungo e per lo sdoganamento di strumenti di politica monetaria precedentemente non convenzionali.