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BCE E FED: BRACCIO DI FERRO SUI TASSI D’INTERESSE

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono tornati a scendere in seguito all’andamento negativo del mercato azionario. Lo spread sul 2-10 anni è leggermente salito portandosi in prossimità dei 32 pb, sebbene la sessione odierna si sia aperta con un calo.

Secondo un rapporto del Fmi sull’Europa, l’economia risentirà negativamente del rallentamento statunitense, con possibili ulteriori perdite da parte delle banche legate alla crisi dei mutui Usa. Il Fmi sostiene infatti che le perdite complessive collegate ai mutui subprime possano ammontare a 123Mld$, di cui 80Mld$ sono già emerse. Il Fmi invita così la Bce a procedere con taglio dei tassi al fine di sostenere la crescita.

Di parere contrario Mersch, membro della Bce, che in un’intervista ha dichiarato che la Bce a giugno potrebbe abbassare le stime di crescita ed alzare le stime d’inflazione, non negando l’ipotesi di un rialzo dei tassi. La dichiarazione di Mersch si è così unita a quella di Liebscher della scorsa settimana che ha portato gli operatori a spostare l’eventuale taglio dei tassi alla fine del 2008. Sul decennale la resistenza si colloca a 4,16% ed il supporto a 4,03%.

Negli Usa tassi di mercato in lieve rialzo, rientrando comunque parzialmente dai massimi di giornata a quota 3,77% sul decennale. I mercati azionari, malgrado il recupero a fine seduta, hanno comunque chiuso in lieve perdita in seguito principalmente alla performance negativa del comparto finanziario che ha più che bilanciato l’opposto andamento del comparto energetico. Bank of America, la seconda banca Usa per attivo di bilancio, ha annunciato una perdita trimestrale di circa 5Mld$ in seguito principalmente ad accantonamenti per circa 6Mld$ per potenziali perdite su crediti. L’ad ha anche esplicitamente parlato di lieve fase recessiva in corso.

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Allo stesso tempo Citigroup, dopo aver recentemente annunciato svalutazioni per 16Mld$, ha anche ufficializzato un aumento di capitale da 6Mld$ (il più corposo nella storia della banca) rappresentato da bond ibridi perpetui che pagano un tasso fisso per i primi 10 anni e successivamente si convertono in bond a tasso variabile. Gli operatori continuano ad oscillare tra una sensazione di “peggio alle spalle” e timore di crisi persistente nei prossimi mesi, con ulteriori possibili correzioni di mercato, come diversi banchieri centrali dichiarano esplicitamente.

L’operazione di iniezione da parte della Bank of England segue le linee guida di quella analoga (cd. TSLF) annunciata dalla Fed lo scorso 11 marzo. La manovra della BoE risulta però rivista in senso ancora più espansivo contemplando una scadenza ben superiore (1 anno prorogabile fino a 3 in luogo dei 28 giorni della Fed) ed inoltre si presenta anche più selettiva prevedendo la possibilità di prendere in prestito solo attività aventi come sottostanti mutui (a fronte di Treasury Bills) con il massimo rating esistenti a fine 2007. Vengono pertanto esclusi gli asset collateralizzati emessi nel 2008. Nel breve sul decennale si conferma la resistenza a quota 3,85%.

Valute: Dollaro nuovamente in deprezzamento sulla scia del contestuale ritorno ad aspettative più negative sul comparto finanziario Usa. Il differenziale dei tassi si sta assestando su uno scenario base di un solo taglio dei tassi della Fed da 25pb a fronte di tassi fermi da parte della Bce. Nel breve supporto a 1,5770 a fronte di resistenza in area 1,60. Il calo dei listini azionari ha favorito l’apprezzamento dello Yen. Verso Dollaro la resistenza si colloca in prossimità di 105, il supporto in area 102,80-103. Verso Euro la resistenza si colloca in area 164,85-165.

Materie Prime: ennesimo record del greggio salito a 117,83$/b dopo che Royal Dutch Shell ha annunciato di aver interrotto la produzione di 169.000b/g a causa di un attacco terroristico presso un proprio impianto in Nigeria avvenuto la scorsa settimana. Contrastati i preziosi con l’oro che ha chiuso in lieve rialzo (+0,3%), mentre l’argento ha perso il 2,6%. In calo gli industriali guidati dallo zinco (-2,8%). Negativi anche gli agricoli. Forte calo dello zucchero (-5%) su timori che il raccolto in Brasile, che comincia questo mese, sia superiore alle attese. Infine segnaliamo la riunione del Cftc per discutere sul corretto funzionamento dei mercati legati alle materie prime agricole. Potrebbero essere discusse modifiche normative sull’attività dei fondi che replicano gli indici legati alle commodity in modo passivo.

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