Economia

Bce, Draghi: “Molto, molto cauto su ripresa”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Il numero uno della Bce Mario Draghi conferma la promessa di mantenere “accomodante la politica monetaria per tutto il tempo necessario”.

“I tassi resteranno a livelli attuali o scenderanno ancora”, dice, nel corso della conferenza stampa successiva alla decisione di lasciare i tassi di rifinanziamento invariati al minimo storico dello 0,50%.

Ma avverte anche: “su liquidità in eccesso pronti ad agire se necessario”; altro importante avvertimento: la “guidance è necessaria per prevenire una reazione esagerata alla ripresa” in corso. Di fatto, come anticipato da Wall Street Italia Draghi è sorpreso dal movimento dei tassi sui money market, che stanno anticipando un aumento dei tassi dell’Eurozona prima di qualsiasi indicazione da parte della Bce. “Sono molto molto cauto sulla ripresa. Non riesco condividere l’entusiasmo”, considerato il fatto che la Bce è fortemente consapevole dei rischi potenziali che gravano anche sui mercati emergenti.

“Per noi è importante evitare la volatilità dei mercati, penso che finora ci siamo riusciti; nel medio termine intravedo rischi che rimangono contenuti e dunque si parla molto poco di un rialzo dei tassi”, mentre, conferma, oggi è stata discussa la possibilità di “un taglio”.

TASSI E SPREAD TROPPO DIVERSI

Draghi ha discusso anche il differnziale di tassi tra i vari paesi Ue, affermando: “Germania e Paesi Bassi, sono ormai paradisi per l’area euro, quindi i capitali fuggono in questi paesi, e percio’ ci sono interessi di mercato piu’ bassi che nel resto d’Europa. Ma noi alla Bce dobbiamo fissare i tassi per tutti i paesi dell’area euro, anche se ovviamente la questione esiste e deve essere attentamente monitorata”.

Il presidiente della Bce ha poi espresso un cortese ma netto diniego a rispondere a qualsiasi domanda riguardante l’Italia e la situazione politica italiana. “Capite bene per quale motivo”, ha detto.

COME VA L’ECONOMIA

“Dopo sei trimestri negativi del Pil Ue, abbiamo assistito a una ripresa (dell’economia) nel secondo trimestre – ha detto – continuiamo ad attenderci una ripresa graduale alla fine del 2013 e inizi 2014, a meno che non ci siano grandi shock sui mercati”.

Ma in tutto questo, la “disoccupazione rimane ancora alta” e “occorrono riforme per aumentare l’occupazione”.

“Per il Pil (dell’Eurozona) del 2013 prevediamo un calo dello 0,4%, con inflazione all’1,5%”, ha detto Draghi, comunicando che la Bce ha rivisto al rialzo l’outlook sul Pil dell’Eurozona relativo a quest’anno, rispetto al -0,6% previsto a giugno. Ridotte però le previsioni sul pil del 2014: le stime sono state abbassate da +1,1% a +1,0%.

Nel medio termine “i rischi sulla stabilità sui prezzi sono sotto controllo”, con l’inflazione che si attesterà all’1,3% (confermate le previsioni di giugno). Per il 2013 aumentate le stime sulle pressioni inflazionistiche, all’1,5% dall’1,4% rivisto in precedenza. Ovviamente, l’andamento dei prezzi al consumo potrà essere condizionato dalle tensioni geopolitiche; tensioni che sono un rischio per l’economia, e che potenzialmente possono provocare “shock rialzisti” per le materie prime.

SIRIA E RISCHIO SUI MERCATI

In generale, le “banche centrali sono sicuramente in allerta” guardando ai rischi geopolitici che derivano dalla crisi in Siria. Ma finora, precisa, non ci sono state discussioni dirette con la Federal Reserve. “E’ vero, siamo in allerta per i rischi geopolitici della situazione siriana e per i possibili effetti sui mercati” ha detto Draghi. “Ripeto che per la ripresa dell’economia, non sono entusiasta, i germogli sono appena all’inizio, e’ la domanda domestica che da’ il segno della ripresa”.

UNIONE BANCARIA E BUNDESBANK:

Sulle banche, nel caso di crisi, saranno i governi a decidere il futuro, mentre il supervisore – che dovrebbe essere la Bce – si limiterà a mettere in evidenza eventuali problemi. Ci sono state dichiarazioni in senso contrariio da parte di Joerg Asmussen, che siede nel Comitato esecutivo della Bce. “Non credo che Asmussen lo abbia mai detto” ha spiegato Draghi – “il supervisor (Bce) fa la valutazione in totale indipendenza, e poi la passa alle autorita’, che sono i governi dei 17 stati membri, la responsabilita’ quindi e’ dei governi, che decidono che fare sul vendere del banche, salvarle”.

E poi: “C’e’ stata confusione, posso dire che la Bundesbank e’ d’accordo al 100% con la tesi che il supervisor – la Bce – fa solo la valutazione, esterna, ma sono poi i governi a decidere. Voglio essere chiaro su questo”. Alla domanda sul varo della Unione Bancaria in sede Ue, Draghi ha comunicato ai giornalisti di aspettare “good news”, “buone notizie”, sulla creazione di un Single Supervisory Mechanism (SSM), nelle prossime settimane. La Bce pubblicherà inoltre i dettagli degli stress test prima della creazione dell’organo di supervisione interno.

Sulla Grecia, e riguardo alla necessità che venga erogato un terzo pacchetto di salvataggio, il banchiere ha detto che non “è alcuna fretta nell’immediato, visto che gli attuali aiuti della Grecia durano fino alla fine del 2014; ciò vuol dire che l’Eurogruppo avrà tempo per valutare la situazione e per decidere se estendere il programma”. In ogni caso, la “Bce non parteciperà ad alcun programma di taglio del debito greco, e non ci è concesso neanche erogare finanziamenti monetari”. Comunque “il piano di aiuti scade nel dicembre 2014, quindi abbiamo tempo per decidere cosa fare e se la Grecia ha bisogno di altri aiuti. Se sara’ cosi’, cio’ richiedera’ altre condizionalita’”.

“Insomma, due sono gli obiettivi della Bce” ha concluso Mario Draghi:

1) “ridurre la volatilità; 2) che il miglioramento non produca una reazione eccessiva sui tassi, e qui abbiamo avuto un successo moderato, visto che i tassi salgono anche per il miglioramento dell’ecpnomia. Poi ci sono altre notizie che non hanno nulla a che fare con i fondamentali, e non incidono sui nostri obiettivi di lungo termine di controllo dei prezzi e quindi dell’inflazione”.

LIQUIDITA’ SUI MERCATI

Sulla liquidita’ sui mercati il presidente della Bce ha fatto capire che la banca centrale europea e’ “pronta per agire con azioni appropriate, se necessario, almeno fino al luglio 2014 e se necessario oltre”. Le cifre parlano chiaro: “Sui mercati siamo gia’ adesso giu’ da 800 a 200 miliardi di euro, buona notizia, questa, anche grazie al grado di frammentazione del sistema”, ha detto Draghi spiegando che si riferiva anche ai tassi Eonia, che hanno andamenti non stabili. “Non si puo’ pero’ estrapolare troppo dai numeri del passato” ha aggiunto. “Infatti non tutti i dati sono uniformi, per esempio variano molto a seconda delle banche che ripagano il LTRO (Long Term Refinancing Operation), oppure dallo stato dei bilanci delle stesse banche”, ha concluso.