Economia

Bce: oggi primo meeting 2021, avanti con politiche attuali ma non con pilota automatico

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Oggi, giovedì 20 gennaio, il Consiglio direttivo della Bce si riunirà nel primo meeting del 2021. Dopo le munizioni messe in campo nel meeting di dicembre, gli analisti non si aspettano tassi fermi e nessuna consistente novità.

Bce, le attese degli analisti per domani

Come spiega in una nota Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM:

In seguito all’annuncio di un nuovo pacchetto di politiche monetarie nella riunione dello scorso dicembre, è improbabile che la BCE annunci nuove misure o modifiche alla sua posizione attuale. Al meeting di giovedi, l’attenzione sarà su tre temi principali.

In primo luogo, il focus sarà sui rischi per le prospettive di crescita che a nostro avviso è probabile saranno ancora orientate al ribasso, dato che in molti Paesi sono ancora in vigore misure di distanziamento sociale, che hanno un impatto sulla crescita.

Si osserveranno poi le implicazioni della forza dell’euro sulle prospettive di inflazione. A questo proposito, l’inflazione resta a livelli estremamente bassi, e la stessa BCE si aspetta che l’inflazione HIPC raggiunga solo l’1,4% nel 2023. Questa cifra è poco ambiziosa, considerato che la definizione di stabilità dei prezzi della stessa BCE  è “mantenere i tassi d’inflazione al di sotto, ma vicini al 2% nel medio termine”.

Il terzo punto è l’importanza di “condizioni di finanziamento favorevoli”. A dicembre, la BCE ha dichiarato che intende utilizzare i suoi strumenti di crisi per preservare condizioni di finanziamento favorevoli”

Goldman Sachs: rischi meno pronunciati dopo il vaccino

Per quanto riguarda le prospettive economiche, gli esperti di Goldman Sachs sono dell’idea che l’istituto di Francoforte ribadirà che i rischi rimangono orientati al ribasso, soprattutto alla luce dei recenti sviluppi di Covid-19, ma allo stesso tempo osserverà che sono diventati meno pronunciati alla luce a introduzione del vaccino.

“Ci aspettiamo che le proiezioni di dicembre degli esperti della Bce, basate su misure di blocco fino alla fine del primo trimestre, rimangano adeguate”, evidenziano gli analisti della banca d’affari.

Nessun cambiamenti di policy è atteso da Peter Allen Goves, Fixed Income Research Analyst di MFS Investment Management, che spiega:
“L’accomodamento monetario rimane considerevole e il PEPP è già stato aumentato (+500 miliardi di euro) e ampliato (+9 mesi) a dicembre. Per varie ragioni, l’inflazione dell’area euro potrebbe aumentare nel breve termine ed è probabile che la BCE veda con favore il rialzo di alcuni indici che misurano le aspettative d’inflazione. Detto questo, l’andamento dei prezzi sottostanti è da tempo contenuto e la stessa proiezione della BCE per l’inflazione nel 2023 è solo dell’1,4%. 
Tra le probabili aree d’interesse per le Q&A potrebbe esserci la Strategy Review, la necessità di mantenere “condizioni di finanziamento favorevoli” e la modalità con cui la BCE continua a monitorare il tasso di cambio dell’euro. Per quanto riguarda le principali implicazioni di mercato, la politica della BCE si sta dimostrando vincente e molto accomodante. Il rendimento a 10 anni dell’area euro ponderato per il PIL rimane negativo e basso, mentre gli spread EGB sono generalmente contenuti. Pertanto, su base cross market, i rendimenti dei titoli di stato dei paesi europei core tendono a sovraperformare rispetto ai Treasury americani e, probabilmente, continueranno a farlo nel prossimo periodo”