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BCE CONFERMA TASSI AL MINIMO STORICO ALL’1%

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Per il quarto mese consecutivo la Banca centrale europea ha confermato all’1 per cento il costo del danaro di riferimento per l’area dell’euro. Un livello che rappresenta il minimo nei 10 anni di storia della valuta unica.

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La decisione del Consiglio direttivo, che si è riunito nella sede di Francoforte, è in linea con le attese dei mercati, mentre per l’area dell’euro come per tutta l’economia globale continuano a giungere segnali incoraggianti sulle prospettive economiche.

Consistente revisione in meglio sulle previsioni per l’economia dell’area euro da parte della Banca centrale europea. Ora per il 2009 i tecnici della Bce prevedono una contrazione del Pil tra -4,4 e -3,8%, mentre per il 2010 si attendono una dinamica tra -0,5 e +0,9 per cento. I dati aggiornati sono stati riferiti dal presidente Jean-Claude Trichet, durante la conferenza stampa a seguito della riunione del Consiglio direttivo. A inizio giugno stimavano per quest’anno una recessione del Pil di Eurolandia tra -5,1 e -4,1%, mentre sul 2010 una dinamica tra -1% e +0,4 per cento.

Intanto l’Ocse ha rivisto in meglio le sue previsioni sull’economia. In un rapporto di interim, per l’area euro stima ora una contrazione del 3,9 per cento del Pil quest’anno, contro il meno 4,8 per cento indicato in precedenza. Sempre oggi i dati definitivi di agosto dell’indice sui responsabili per gli acquisti, o Pmi hanno mostrato che per l’insieme delle imprese di Eurolandia si è conclusa la fase di contrazione dell’attività. Per la prima volta da molti mesi questa indagine ha fatto capolino in territorio positivo. Secondo quanto deciso dal banchieri centrali dell’Unione monetaria, il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta all’1 per cento; il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all’1,75 per cento, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25 per cento.

In precedenza, a partire dall’ottobre del 2008 la Bce aveva imboccato una decisa manovra espansiva sui tassi, tagliandoli complessivamente di 3,25 punti per reagire all’aggravamento della crisi economica mondiale. L’ultima variazione risale a inizio maggio, una limatura da 0,25 punti.