Economia

Banco Bpm: cosa sta succedendo, un riassunto della situazione

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Nelle ultime settimane il risiko bancario italiano si è acceso intorno al Banco Bpm e pertanto è necessario fare un riassunto della situazione per capire cosa sta succedendo.
Tutto parte nei primi giorni di febbraio con la mancata Opa di Unicredit, sfumata per una fuga di notizie seguite alle prime mosse ufficiali dell’ad Andrea Orcel. Poi, l’8 aprile, la zampata del Crédit Agricole che, tramite JP Morgan, ha rastrellato il 9,2% del capitale della banca guidata da Giuseppe Castagna.

La banca americana, che era salita fino al 6,5% del Banco prima dell’ingresso dell’Agricole (fortemente interessato a crescere in Italia), a cui aveva girato le sue azioni il 7 aprile, è poi ricomparsa tra i soci rilevanti dell’istituto italiano il giorno successivo con una quota aggregata in strumenti finanziari di tutto rilievo, pari al 7,5% del capitale (dal precedente 0,720%). La quota sale ancora di più alta considerando quella potenziale, che arriva al 7,523% sommando le posizioni lunghe.

Banco Bpm: cosa sta succedendo

Servirà tempo per capire quale sarà il punto di caduta finale della traiettoria determinata dall’ingresso del Credit Agricole nel capitale di Banco Bpm.  In ambienti finanziari si esclude un interesse “industriale” di Jp Morgan, un colosso che capitalizza 370 miliardi di dollari, verso il mercato retail italiano. La quota viene invece spiegata come “a supporto” dei francesi nella costruzione della loro posizione e, a quanto pare, sarebbe destinata ad essere riassorbita in tempi abbastanza rapidi, facendo scomparire Jp Morgan dai radar dell’azionariato del Banco.  D’altra parte i francesi non hanno presentato alla Bce alcuna richiesta per superare la quota del 10%.

C’è chi scommette che il Banco verrà integrato nella Banque Verte, come accaduto al Creval, e chi invece considera l’ingresso una mossa per difendere la banca dagli appetiti di Unicredit che, già in difficoltà per via della esposizione in Russia, non può permettersi di mettere a rischio la politica di remunerazione promessa al mercato con dispendiose acquisizioni. Una lettura coerente con la reazione del Banco, che ha speso parole di apprezzamento per “la qualità e l’importanza” del nuovo socio. Per oliare un’eventuale integrazione a Castagna potrebbe essere offerto il ruolo di ad, con Giampiero Maioli, capo dei francesi in Italia, presidente.

“Sembrano venire con intenzioni buone, di far crescere la banca”, ha detto Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione CariLucca, socio del Banco con l’1,25%. Ma l’acquisizione del terzo gruppo bancario da parte di una banca straniera dovrà passare attraverso le forche caudine della politica. FdI, per bocca del responsabile Innovazione, Federico Mollicone, ha già invocato l’esercizio del Golden Power contro un’operazione che “punta alla gestione del risparmio italiano” e che potrebbe fare dell’Agricole “il secondo polo bancario in Italia, a controllo francese”.

Derby francese per le assicurazioni

Ma le novità non finiscono qui. Questa mattina, indiscrezioni riportate da La Repubblica indicano una nuova mossa di Credit Agricole che, dopo essere diventata il primo socio di Banco Bpm, avrebbe presentato una offerta non vincolante  per l’acquisto delle joint venture assicurative per le quali, nei giorni scorsi anche la francese Axa si era fatta avanti. Ora tocca a Castagna e al cda della banca italiana decidere il da farsi e non è affatto escluso che Piazza Meda preferisca tenersi tutte le attività assicurative.