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BANCHE USA: IN ROSSO PER LA PRIMA VOLTA DAL 1990

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Il settore bancario statunitense ha registrato la prima perdita trimestrale dai tempi della crisi degli anni novanta, con gli utili aziendali che sono sprofondati sui minimi di 18 anni.

Stando ai dati di un rapporto sullo stato di salute del sistema finanziario a cura della Federal Deposit Insurance (FDIC), le banche hanno perso 26,2 miliardi di dollari negli ultimi tre mesi dell’anno scorso. Si tratta del primo rosso trimestrale dal quarto trimestre del 1990.

Il numero di banche facenti parte della “lista nera” e’ aumentate del 47% a 252 unita’ nel periodo preso in esame, conclusosi il 31 dicembre scorso.
Nel primo trimestre 2009 tale cifra e’ salita ancora, registrando un incremento del 21% a quota 305 dai 252 precedenti. Si tratta del numero piu’ alto degli ultimi 15 anni.

“Non c’e’ dubbio che questo sia uno dei periodi piu’ difficili che abbiamo mai visto nel corso dei 75 anni di storia della Fdic”, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa Sheila Bair, presidente dell’agenzia federale americana di garanzia dei depositi bancari.

Alle prese con la peggiore crisi finanziaria dalla Grande Depressione, dal 2007 le banche statunitensi hanno annunciato oltre 762 miliardi di dollari di svalutazioni da perdite creditizie.

Il tracollo senza precedenti dei profitti aziendali e’ l’effetto delle “massicce perdite di alcuni istituti” e dell’incremento dei costi per via dei prestiti risultati insolventi, ha spiegato la Bair. “Il fatto che quasi un istituto su tre abbia archiviato il trimestre in perdita, da’ la misura delle enormi difficolta’ che il settore si trova a dover affrontare”.

Con le banche impegnate a risanare i propri bilanci, sui conti ha gravato il contemporaneo incremento degli accontonamenti e delle svalutazioni derivanti dalle perdite creditizie, oltre alle ingenti somme perse nel settore degli investimenti finanziari.