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Banche Usa avare con l’Europa. Niente prestiti, ma e’ un boomerang

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New York – Più di due terzi delle banche americane hanno chiuso i cordoni del credito con il mondo della finanza europea nel mese di gennaio. E’ questo lo spaccato di un sondaggio targato dalla Federal Reserve. E’ colpa della grave crisi bancaria in cui versa l’Eurozona a spaventarle.

Dall’inchiesta pubblicata ieri è emerso che sono stati tanti gli istituti d’America che hanno deciso di muovere su una linea più aggressiva le loro attività sfruttando la debolezza del sistema Europa. “Circa la metà degli intervistati ha ammesso che la concorrenza con le banche europee è diventata più intensa”, si legge in un passaggio del documento della Fed.

In parallelo gli istituti americani hanno reso più stringente l’applicazione di regole alle società non finanziarie che operano negli Stati Uniti e che hanno una grande esposizione all’Europa. Tutto questo non cambia di una virgola il quadro di fondo: i governi sono molto preoccupati che il congelamento dei prestiti bancari all’Europa possa estendersi anche all’America, minacciando anche su quella sponda dell’Atlantico la fragile ripresa dell’economia.

Eppure, i risultati del sondaggio della Federal Reserve hanno tratteggiato un quadro più favorevole per il mercato del credito statunitense, osservando che il parco prestiti domestici si è mantenuto sostanzialmente invariato questo mese, mentre chi ne ha fatto richiesta un po’ meno.

Le richieste per accedere nuovi mutui sono diminuite invece, mettendo in evidenza la persistente debolezza del settore immobiliare. Segnali positivi sono arrivati dal mondo delle aziende: la domanda di prestiti da parte delle piccole imprese era sul livello più alto dal 2005.