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Banche Ue: sono troppo deboli per reggere un default greco

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Roma – Il fallimento dei legislatori europei nel forzare le banche a introdurre abbastanza capitale per far fronte a un possibile default da parte della Grecia, complicherebbe gli sforzi attuati per risolvere la crisi, riporta Bloomberg.

La fragilità del sistema bancario europeo ci indica che la possibilità di default della Grecia è da escludere, ha detto la scorsa settimana Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, scrive Bloomberg. Anche perche’ persino la Bce rischierebbe di saltare, vista la sua enorme esposizione al debito ellenico e dei Piigs.

Cosi’ facendo si rimanda pero’ una decisione che sempre più investitori considerano inevitabile. I legislatori non rischiano di far altro che aumentare il costo per i contribuenti europei e prolungare le sofferenze economiche per la Grecia.

“Stanno semplicemente cercando di temporeggiare per garantire ai paesi di stabilizzare l’economia e alle banche di rafforzarsi”, ha detto a Bloomberg Guy de Blonay, fund manager di Jupiter Asset Management Ltd. a Londra.

La società svizzera di rating, Independent Credit Viewm, in un report che sarà reso pubblico domani, stima che le 33 più grandi banche europee necessiteranno di $347 miliardi di capitale aggiuntivo entro la fine del 2012 per spingere il Tangible Common Equity (TCE) del 10%.

Secondo un report della Banca dei regolamenti internazionali (BRI), gli istituti europei avevano $188 miliardi a rischio, dal debito della Grecia, dell’Irlanda, del Portogallo e della Spagna. $52,3 miliardi solo sul debito greco, con le banche tedesche che detengono la parte più grande della fetta.