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BANCHE: NASCE LA PIU’ GRANDE POPOLARE D’ITALIA

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Con la fusione decisa ieri sera si viene a creare il maggiore gruppo Popolare Bancario italiano.

Il congiungimento tra Banca Popolare di Novara e Banca Popolare di Verona diviene anche il sesto istituto creditizio per capitalizzazione e utile netto.

Gli sportelli complessivi del Banco Popolare di Verona e Novara saranno 1.128, di cui l’87%
nel Nord Italia; la raccolta diretta dalla clientela, composta da circa tre milioni di famiglie e piccole-medie imprese, e’ di
circa 32 miliardi di euro; sono 3,5 i miliardi di euro di gestito nel private banking e circa 26 i miliardi di euro di totale gestito.

Presidente del consiglio di amministrazione del nuovo gruppo sara’ Carlo Fratta Pasini, vice presidente vicario Siro Lombardini e Amministratore delegato Fabio Innocenzi. Piero Montani assumera’ la carica di direttore generale.

Il piano industriale dell’operazione, che prevede anche un piano di stock option per i top manager del gruppo, conta di porre a termine un miglioramento della redditivita’ nell’ordine di un Roe in crescita dal 9,2% del 2001 al 19,5% del 2005 ed una redditivita’ complessiva che dovrebbe passare dai 298 mln di euro di utile netto
aggregato pro-forma stimato per il 2001 ai 747 previsti per il 2005.

I costi relativi al processo di integrazione, spesati nei primi 4 anni, ammonteranno a circa 135-165 mln di euro. L’intera operazione
inoltre avverra’ mediante un rapporto di concambio pari ad una azione del Banco Popolare di Verona e Novara ogni azione BPVR e 0,48 azioni del Banco Popolare Verona e Novara ogni azione BPN.

Gli esuberi previsti dal nuovo piano industriale dopo la fusione sono 930, poco piu’ del 7% del totale dei dipendenti complessivi..

Lo ha precisato l’attuale amministratore delegato della Novara, Piero Montani, futuro direttore generale della holding.

“La strategia di crescita – gli ha fatto eco il presidente della Banca Popolare di Verona, Carlo Fratta Pasini – implica una riorganizzazione che vedra’ parte degli esuberi impiegati nell’apertura di nuovi sportelli. In poco tempo potra’ comunque addirittura esserci un saldo occupazionale positivo; puntiamo soprattutto alla riqualificazione di molte risorse”. ¨