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Banche italiane: i titoli su cui puntare

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Milano – Attenzione oggi ai titoli Unicredit e BPM. Secondo indiscrezioni di stampa, Unicredit si prepara a un’operazione di cartolarizzazione del valore di 14 miliardi di euro.

“Tornano le famigerate cartolarizzazioni – commenta Alessandro Frigerio, gestore di RMJ – che fanno bene comunque al bilancio”. Ma non troppo, visto che l’apporto è “solo di 14 punti base, e dunque non stravolge la portata del Core Tier 1”.

Frigerio ritiene così che la cartolarizzazione di certo “non basterà a Unicredit per adeguarsi agli standard di patrimonializzazione richiesti dalle norme di Basilea III”. L’esperto prevede di conseguenza un aumento di capitale entro la fine dell’anno di “2-2,5 miliardi di euro, che potrà includere anche l’emissione di obbligazioni convertibili in azioni”. Tra i titoli quotati a Piazza Affari, una “storia interessante è rappresentata da Intesa San Paolo”.

Sotto i riflettori oggi anche BPM, che negli ultimi giorni è stato colpito da diverse indiscrezioni. Da Lugano Francesco Paglianisi, di Banca Zarattini&Co, parla di “bagarre” del titolo e di problemi interni all’istituto.

“La struttura così come è ora non può andare in questo modo”, afferma Paglianisi. Il problema è che proprio i rumor su una possibile merger and acquisition da parte di BNP si sono recentemente sgonfiati. “Detto questo, una soluzione in questa direzione è probabile”, anche se alla fine BPM potrebbe propendere più per una M&A a carattere nazionale, per conservare maggiore autonomia”.

In un’ottica di investimento, Paglianisi consiglia di rimanere lontani al momento da BPM e di puntare invece su “Unicredit e Mediobanca”. Tuttavia, guardando in generale alle banche italiane, l’esperto ritiene che sia troppo presto dire che il peggio sia passato: “forse nel breve termine le cose miglioreranno, ma i problemi strutturali rimangono”.