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Banche e debito pubblico, Italia a rischio

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Roma (WSI) – Difficile spezzare le catene che legano stretti i fardelli di debito pubblico ai tentacoli del sistema bancario. In un recente outlook il Fondo monetario internazionale ha denunciato che oggi nonostante tutto la situazione resta delicata. Quel giogo non è stato reciso. Era forte prima della scoppio della crisi del debito sovrano, ossia nel primo trimestre 2006. Lo è oggi, nel terzo trimestre 2012.

In Giappone e Repubblica Ceca le dinamiche del debito pubblico sono strettamente connesse con quelle del mondo bancario. Ma anche nel micro cosmo dell’Eurozona all’Italia non va meglio. Roma è secondo gli esperti americani il terzo Paese del loro panel in cui si ravvisa questa situazione di legame troppo stretto fra debito pubblico e sistema bancario. Mentre emblematico resta il caso Grecia dove invece la ristrutturazione del debito pubblico ha pesato non sugli istituti finanziari, ad eccezione di Abn Amro, ma soprattutto sulle tasche dei contribuenti privati.

“Abbiamo però il sospetto che in diversi Stati membri della zona euro, come la Germania, la Francia e il Belgio, la riduzione di debito pubblico sia da ricondurre a una loro minore esposizione ai Paesi periferici nei bilanci delle loro banche – denunciano – . Specularmente, l’aumento invece in Portogallo, Spagna e Italia potrebbe essere da collegare al programma di acquisto di titoli di Stato”. Ma da qualsiasi lato lo si voglia fotografare, la situazione agli esperti di Washington appare chiara.

L’Europa, nonostante tutti i danni della finanza creativa, non ha reciso il cordone ombelicale fra debito pubblico e sistema bancario.

“A volte un Paese con un debito pubblico debole può aggravare le sfide del sistema bancario. Se, ad esempio, la situazione politica non può essere risolta come ci dimostra il caso italiano i rendimenti dei Btp potrebbero salire velocemente e le banche italiane soffrirne“, segnalano gli esperti. “Oppure i guai bancari di Cipro e della Slovenia potrebbero un giorno non troppo lontano esacerbare le sfide del debito pubblico”.

Che la situazione in Europa resti una bomba ad orologeria basta ricordare due numeri. Il debito pubblico italiano nell’ultimo mese è aumentato di 34 miliardi di euro, arrivando al record di 2.022,7 miliardi di euro.

Una cifra impressionante, che supera il valore del Pil del Paese. Come se non bastasse è peggiorata la situazione del debito anche in Spagna, il Paese che con l’Italia si trova maggiormente sotto i venti gelidi della crisi. Gli ultimi dati parlano di un aumento fino all’84,1% del Pil, risultato peggiore della precedente rilevazione. E’ percentualmente molto più basso rispetto al numero a tre cifre che fotografa la situazione italiana. Ma c’è poco da cercare differenze: qui è meglio non chiedersi se le banche di Roma e Madrid saranno in grado di sostenere nel lungo termine quella montagna di debito pubblico.