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Banche attente: stress test più severi

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro ieri i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva governativa e swap, con un calo dei listini azionari. In mattinata si sta assistendo ad un allargamento degli spread periferici con il differenziale Italia-Germania a 200 pb, a causa anche delle indicazioni di rallentamento arrivati dagli indici pmi di giugno.

Secondo le ultime indiscrezioni nella riunione dei capi di stato che partirà oggi, oltre alla nomina di Draghi alla presidenza della Bce si discuterà delle raccomandazioni ai singoli paesi messe a punto dalla Commissione europea, nonché del salvataggio della Grecia.

Intanto ieri i ministeri delle Finanze della zona Euro hanno iniziato a contattare le principali istituzioni finanziarie private detentrici di bond greci per sondare la disponibilità degli istituti ad effettuare un rollover informale e volontario.

Ieri i tecnici del Fmi, Bce e Unione europea si sono recati ad Atene per predisporre nel dettaglio il nuovo pacchetto di misure di austerità da 28 Mld€ che dovrebbe essere approvato entro il 30 giugno e che è fondamentale per il rilascio della quinta tranche.

Secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano Kathimerini, il governo potrà licenziare i dipendenti pubblici in eccedenza ed eventualmente applicare un trasferimento obbligatorio.

In Germania si torna a parlare di un taglio delle tasse, una manovra da circa 10Mld€. Il braccio destro della Merkel ieri ha infatti dichiarato che il governo dovrà ancora discutere i dettagli, ma la possibilità di una riduzione esiste. La manovra potrebbe far recuperare consenso al partito di governo FDP. Il fondo Efsf ieri ha collocato un bond a 5 anni per 3 Mld€ (a fronte di una domanda di circa 7Mld€) a favore del Portogallo, con domanda soprattutto asiatica. Ben 550 Mln€ sono stati acquistati dal Giappone.

L’European Banking Authority, secondo Ft Deuschland, ha inasprito i criteri per gli stress test, chiedendo agli istituti di considerare la possibilità di default dei bond greci.

Negli Usa l’attesa riunione della Fed si è conclusa con tassi invariati e la conferma della fine del QE2 a giugno, con prosecuzione del reinvestimento dei titoli in scadenza. La Fed ha preso atto della prosecuzione della crescita su livelli inferiori rispetto alle sue attese, rivedendo al ribasso le aspettative sul Pil per l’anno in corso e per il prossimo.

Allo stesso tempo ha aggiunto che dovrebbe trattarsi di fattori temporanei, in vista di un recupero nei prossimi trimestri. Nello stesso comunicato viene precisato come, sebbene l’inflazione abbia registrato recentemente un rialzo, l’aspettativa è che rimanga in futuro al di sotto dei livelli ritenuti coerenti con i propri obiettivi. Nel corso della conferenza stampa Bernanke ha precisato che l’impegno a mantenere i tassi fermi per un periodo esteso di tempo va inteso con riferimento ad “almeno due o tre meeting”, precisando di aver dichiarato “almeno”. In altri termini tale impegno potrebbe essere “significativamente più lungo”.

Bernanke ha allo stesso tempo dichiarato che la Fed continuerà a tenere sotto osservazione l’andamento dell’economia, mantenendosi pronta ad agire: “abbiamo diverse modalità di azione, nessuna delle quali senza rischi o costi. Ad esempio potremmo acquistare ulteriori asset… potremmo tagliare il tasso sulle riserve in eccesso… e forse anche dare una data certa per definire il periodo esteso di tempo…”. In estrema sintesi, le parole del comunicato insieme a quelle di Bernanke, lasciano ancora aperta la possibilità per un terzo piano Fed, dipendente dal futuro andamento dell’economia, in particolare dal mercato del lavoro.

Valute: nella giornata di ieri, andamento molto volatile per l’euro che, dopo essersi spinto sopra quota 1,44 nella seduta europea, ha iniziato a scendere dopo le parole di Bernanke che ha confermato la fine del QE2 a giugno. Il cross, rotto l’importante supporto posto a 1,435 potrebbe proseguire la discesa fino all’importante supporto in area 1,42. Lo yen continua a stazionare verso dollaro in prossimità di area 80. Il supporto da monitorare si colloca a 79,55.

Verso euro si è assistito ad un apprezzamento della valuta nipponica durante la notte, sulla scia del movimento dell’euro/dollaro. Restano validi i livelli segnalati ieri: resistenza a 116,70, supporto a 113,50.

In Cina proseguono i segnali di rallentamento. Secondo la stima flash del Pmi manifatturiero di HSBC, il settore è cresciuto al ritmo più lento da 11 mesi a giugno a causa di un calo degli ordini dall’estero e di uno stallo della produzione. Il dato finale è atteso per il primo luglio. Lo yuan si è leggermente deprezzato vs dollaro.

Materie Prime: giornata positiva per le commodity ad accezione del comparto agricolo che ha registrato performance fortemente negative per molte componenti. Particolarmente penalizzati grano (-5,4%) e mais (-4,2%). In rialzo il greggio e le altre componenti energetiche. Bene anche i metalli preziosi. Tra i preziosi l’oro è tornato sopra soglia 1550$/oncia, anche se questa mattina è calato nuovamente al di sotto. Inizio di mattinata debole anche per il petrolio.

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