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BANCA INTESA: COSA C’E’ DIETRO IL SUO RIALZO

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In un panorama estremamente positivo oggi per il comparto bancario italiano, Banca Intesa è, insieme a BNL che è il primo, il secondo miglior titolo di tutto il Mib30.

Intesa si apprezza del 4,85% a 52,76.

Pietro Casaro, analista di Gestnord Intermediazione Sim spiega a Wall Street Italia i motivi che spingono il titolo al recupero, dopo la caduta del mese di settembre all’indomani degli attentati contro l’America.

“Ora – osserva l’analista – si gode dei movimenti degli arbitraggisti che vanno a vedere il valore relativo del titolo, che era uno tra i più sottovalutati del comparto”.

Un altro elemento positivo che riguarda Intesa, secondo Casaro, è che la banca non ha grandi problemi in termini di svalutazione del proprio portafoglio come capita invece ad altre realtà del settore. “Anzi – sottolinea – il suo portafoglio di partecipazioni è buono, così come le prospettive sul dividendo”.

In questo momento il dividen-yeld, cioè il rapporto tra il dividendo atteso e il prezzo attuale del titolo, è positivo per il 4% per le azioni ordinarie, e del 6% per le azioni di risparmio.

Infine, c’è il discorso legato a Olivetti: Intesa ne è un azionista, ma è anche una delle banche che garantiscono l’aumento di capitale della società telefonica.

“Nel caso di quote inoptate, la banca deve acquistarle. Ma per statuto non può detenere direttamente più dello 0,4% di Olivetti. Quindi, dovrebbe comprare i bond, cioè i titoli di debito, e non le azioni. Cosa che è prevista dalle regole dell’aumento di capitale; in questo modo è come se Intesa comprasse il debito della società partecipata, arricchendo così il valore del suo portafoglio”.