Le banche tradizionali potrebbero perdere presto il primato più prezioso di cui dispongono rispetto ai competitor digitali che provano a insidiarne il business: il senso di fiducia che ispirano.
Il fatto di non avere a che fare con filiali fisiche e persone umane, infatti, non sembra essere più un problema per la maggioranza degli americani.
Secondo il report annuale di Bain, una società di consulenza, il 62% degli americani sarebbe aperto a comprare un prodotto finanziario da una “compagnia tech affermata”; dato che sale al 75% circa nella fascia d’età compresa fra 18 e i 34 anni e che scende al 32% fra gli over 65.
Stiamo parlando di realtà tech, giusto per fare qualche nome apertamente deciso a entrare nel settore finanziario, come Google, Alibaba o Apple. Quattro americani su dieci, poi, si dicono aperti anche a dare la stessa fiducia anche compagnie tech nuove e meno famose.
Segni chiari, dunque, che il mondo bancario, in futuro, sarà insidiato da nuovi concorrenti con crescente facilità.
“E’ sempre più chiaro che i consumatori preferirebbero compiere le loro operazioni bancarie digitalmente piuttosto che parlare con un essere umano. Questo è parte del complesso dei fenomeni che stanno guidando l’adozione della tecnologia”, ha dichiarato a Cnbc il consulente e partner Bain Gerard du Toit, “abbiamo visto in tutto il mondo una maggiore disponibilità a collaborare con un’azienda tecnologica, in particolare con le generazioni più giovani”.
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L’indagine Bain, compiuta su 131mila persone distribuite in 22 Paesi, ha rivelato, però, notevoli differenze nell’atteggiamento di Paesi europei come la Francia.
Qui, ad esempio, solo il 29% degli intervistati afferma di essere aperto ad acquistare titoli finanziari da compagnie tecnologiche di chiara fama, meno della metà rispetto agli Usa.
Sul versante opposto, invece, l’Asia e l’America latina. In Cina, dove la presenza di attori finanziari non bancari è molto radicata, l’apertura sotto il profilo bancario nei confronti delle società tech raggiunge l’89%.
“Il deflusso della clientela potrà solo peggiorare per le banche, a meno che non migliorino e digitalizzino in modo significativo l’esperienza del cliente e supportino i processi operativi di back office per ridurre i costi”, ha affermato in una nota du Toit, “sviluppare un’esperienza digitale senza soluzione di continuità che risolva le esigenze del cliente per la prima volta, senza costringerlo a ricorrere a una telefonata o una visita di filiale, è la chiave per qualsiasi banca che cerchi di fermare le perdite e fidelizzare i clienti”.