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Azionario visto in rimonta nel primo trimestre

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Il posizionamento leggero degli investitori dopo il tonfo di fine 2018 è stato foriero sinora di una bella rimonta dei listini azionari in gennaio. Un’analisi comportamentale sui mercati finanziari, nota come Hype Cycle, mostrerebbe che il recupero del mercato azionario dovrebbe proseguire anche durante tutto il primo trimestre dell’anno.

Lo rivela il periodico report di Fidante Partners dedicato proprio all’Hype Cycle. “L’azionario globale è attualmente caratterizzato da una dinamica negativa dei prezzi, ma da un hype positivo da parte degli investitori”, sostiene il gruppo.

“I mercati azionari e le altre attività di rischio hanno visto una correzione nel quarto trimestre del 2018 e la domanda che tutti si fanno è: ‘Troppo presto per comprare o è il momento di vendere nel mezzo di questo calo?”, ha dichiarato Joachim Klement, head of investment research di Fidante Partners. “La nostra ricerca analizza i dati relativi al sentiment e al flusso di fondi nelle azioni globali e le evidenze passate dicono che situazioni analoghe a quella attuale son indicative di una ripresa nei prossimi tre mesi”.

Nel grafico, il quadrante utilizzato da Fidante per analizzare il sentiment del mercato e le ipotesi sul futuro andamento dei mercati.

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L’azionario si trova nella categoria “abbattimento” (“despondency”) come la maggioranza delle altre asset class. Solo l’oro al momento è nella parte del quadrante “boom”, cioè quella che sarebbe più invitante per l’acquisto. In “ripresa”, si scorge solo il mercato dei bond dell’area emergente.

“Mentre gli investitori retail sembrano essere diventati eccessivamente pessimisti, gli investitori istituzionali sono rimasti calmi e potrebbero persino aver messo al lavoro ulteriore denaro”.

Le prove passate indicano queste situazioni come indicative di una ripresa nei prossimi tre mesi”, ha aggiunto Klement. Certo, le cose potrebbero essere diverse questa volta, “ma secondo noi”, si legge nel rapporto, “le probabilità sono in favore di una ripresa delle azioni e delle altre attività rischiose nel primo trimestre del 2019”.

Il rally dell’oro, al contrario, non viene percepito come altrettanto stabile.