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Avete un affitto in nero? Dal 6 giugno il fisco vi stanera’

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ROMA – Sta per scattare la caccia grossa ai proprietari che affittano in nero. Ci sono ancora due settimane per mettersi in regola, chi non lo farà va incontro a pesanti ripercussioni. Infatti i contribuenti che non hanno registrato i contratti di locazione, hanno dichiarato al fisco un affitto inferiore a quello incassato o hanno registrato contratti di comodato fittizio, hanno tempo fino al 6 giugno per regolarizzare la loro posizione fiscale. Dopo tale data, oltre al pericolo di vedersi recapitare maxi-sanzioni, correranno il rischio di incassare un affitto alleggerito del 70-80%.

L´obiettivo è quello far “emergere” mezzo milione di contratti in nero, che a Roma e Milano rappresentano il 40% delle locazioni. La stretta è frutto della nuova normativa sulla cosiddetta “cedolare secca”. Infatti il legislatore ha introdotto il classico metodo del bastone e della carota per convincere i proprietari immobiliari che è molto rischioso giocare a nascondino con il fisco. A tale scopo, ha concesso un breve periodo di riflessione ai contribuenti (60 giorni dalla sua entrata in vigore) per valutare se sia ancora conveniente nascondere i loro redditi da locazione.

Se il proprietario non si mette il regola dal 7 giugno sarà sufficiente che l´inquilino registri il contratto di locazione unilateralmente e il gioco è fatto. Scatterà, quindi, il cosiddetto affitto “catastale” pari al triplo della rendita catastale dell´unità immobiliare. Di fatto si tratterà di un grande vantaggio per il locatario e di un forte danno per il padrone di casa.
Ad esempio, per un appartamento di circa 70 metri quadrati situato nella periferia di Roma, secondo dati di Nomisma l´affitto annuo di mercato è di 10.800. L´affitto “catastale” si ridurrà a 2.049 euro (-81%).

Per una casa della stessa metratura situata nel centro di Milano, l´affitto annuo è stimato il 18.000 euro: l´affitto super leggero si attesterà a quota 3.075 euro con una riduzione dell´82,9%. Ma non è finita qui. Le nuove regole, infatti, prevedono che il nuovo contratto avrà una durata di 4 anni più 4 dalla data della registrazione, volontaria o d´ufficio. Queste regole scattano anche quando nel contratto registrato sia stato indicato un importo inferiore a quello effettivo o sia stato registrato un contratto di comodato fittizio.

Nella nuova normativa c´è anche una parte sicuramente conveniente per i proprietari. Infatti è stata notevolmente ridotta l´incidenza fiscale sui redditi da locazione: aliquota del 19% per i contratti concordati stipulati nei comuni ad alta tensione abitativa che prevedono affitti inferiori a quelli di mercato e del 21% per gli altri contratti. La cedolare secca sostituisce l´Irpef, le addizionali Irpef regionale e comunale, l´imposta di registro e l´imposto di bollo. Come si può notare, si tratta di un´imposizione fiscale particolarmente vantaggiosa per i redditi medio-alti: basti pensare che, ad esempio, l´aliquota Irpef per un locatore con un reddito oltre 55.000 euro è del 41%.

Cambia anche la base imponibile: mentre la tassazione Irpef sui contratti liberi si applica sull´85% dell´affitto, la cedolare secca scatta sull´intero canone di locazione. Per poter usufruire della tassazione agevolata, il proprietario dovrà preventivamente inviare una raccomandata all´inquilino con la quale rinuncia ad esercitare la facoltà di chiedere l´aggiornamento dell´affitto a qualsiasi titolo.

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