Economia

Auto, slitta la decisione Ue sullo stop a diesel e benzina

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Il bando delle auto con motori a combustione, che l’Unione europea ha previsto per il 2035, vede schierarsi contro Germania ed Italia. Roma e Berlino, infatti, si sono alleate per opporsi dalla proposta europea. L’Italia, nel corso della riunione che si terrà a Bruxelles, ha deciso di esprimere una posizione contraria alla proposta, che prevede di mettere al bando la produzione e la vendita di auto e van con motori termici nel 2035. Ad anticiparlo, in un comunicato, è il Ministero delle Ambiente e della Scurezza energetica.

Una posizione simile è assunta anche dalla Germania: Volker Wisssing, ministro dei trasporti tedesco, ha minacciato il veto tedesco allo stop ai motori a combustione nel 2035, a meno che la Commisisone europea non decida di fare un regolamento sugli e-fuels. Secondo Volker Wisssing, l’uso dei carburanti sintetici per le automobili dovrebbe essere possibile.

La posizione dell’Italia

I Rappresentanti Permanenti aggiunti in Ue devono dare il via libera al regolamento europeo sulle auto. A sparigliare le carte, però, ci hanno pensato Germania ed Italia, che hanno riaperto completamente la partita, che sembrava definitivamente chiusa. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’ambiente, ha spiegato che i “target ambientali vanno raggiunti attraverso una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa”.

La presa di posizione di Italia e Germania quali conseguenze potrebbe avere? Il rischio è quello di far traballare il regolamento, perché al no secco di Roma, si aggiungono i dubbi di Berlino. Ma non solo la Bulgaria si è astenuta, mentre la Polonia è contraria al Coreper, che lo scorso mese di novembre aveva dato il via all’intesa. Italia, Germania, Bulgaria e Polonia, insieme, potrebbero costituire un vero e proprio blocco di minoranza decisivo per riuscire a bloccare l’iter sul nascere.

Il governo italiano ritiene che l’elettrico non possa rappresentare l’unica strada per arrivare alle emissioni zero. Secondo Picchetto, il successo delle auto elettriche dipende principalmente da come diventeranno accessibili a prezzi concorrenziali. La posizione dell’Italia riflette quella espressa in maniera compatta da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia alla Plenaria di febbraio al Parlamento Ue. Una posizione che, sostanzialmente, è stata anticipata da Matteo Salvini al Consiglio informale Affari Energia e Trasporti di Stoccolma, quando ha spiegato che la transizione in cui tutti crediamo va incentivata e accompagnata ma correre rischia di produrre l’effetto contrario.

Dibattito rinviato sullo stop alle auto a combustione

La presa di posizione di Italia e Germania ha indotto la presidenza svedese del semestre Ue a rinviare il dibattito sullo stop alla vendita dei motori diesel e benzina. Una decisione arrivata nel corso delle ultime ore. Dopo le prese di posizione di Italia e Germania e le posizioni non favorevoli di Bulgaria e Polonia in occasione del Coreper, il rischio era quello di incontrare una minoranza di blocco. Ricordiamo, comunque, che la ratifica finale, apparentemente solo formale, del regolamento, è prevista per il Consiglio Ue del 7 marzo. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha commentato così la decisione europea:

“Dobbiamo convincere le istituzioni europee ad agire con maggiore pragmatismo, secondo una visione più adeguata alla realtà, alla sfida della transizione ecologica e industriale. Sono convinto che la prossima Commissione europea rimetterà in discussione molti assiomi ideologici presi in questa legislatura. Quando è stata presa questa strada, con questa tempistica così scandita, il contesto era molto diverso: è giunta prima la pandemia poi la guerra in Ucraina e ci siamo accorti di quanto l’Europa sia debole rispetto ad altri continenti”.