Redazione Wall Street Italia pagina 13666
La moneta unica europea si rafforza leggermente sul biglietto verde ad inizio settimana. Rispetto allo Yen il primo cambio è a 109,38.
Le borse asiatiche in difficoltĂ nella prima seduta della settimana. Anche l’indice Hang Seng apre con una perdita dell’1%. Tokyo perde 245,28 punti.
E’ ormai risaputo che gli italiani sono un popolo di amanti del telefonino. L’Italia è diventata un “villaggio squillante”, per riprendere una fortunata espressione di Stefano Bartezzaghi? Sembrerebbe proprio di sì, anche dal fiorire di soluzioni e offerte per il popolo dei possessori di telefonini, offerte e servizi che sempre piĂą tentano di integrare telefonino,
Il Presidente della Farmindustria si dice favorevole alla vendita dei medicinali via Internet. Ma chiede sicurezza e regole. In Europa ancora non esistono. Negli USA le stesse catene di farmacie vendono on line con il 30% di sconto.
Non e’ stato uno scoppio rumoroso, ma migliaia di investitori piangono lacrime amare: in media i titoli web sono in calo del 38% dai massimi. Alcune blue chips poi sono un dramma, per chi ha comprato tardi. Amazon e’ giu’ del 35%, America Online del 44%.
La settimana trascorsa si e’ chiusa con l’indice Mibtel praticamente invariato e un guadagno dall’inizio dell’anno dell’11,11%. Ma a Milano ci sono segnali che potrebbe essere arrivato il momento della svolta. Assestamento o retromarcia?
VerrĂ annunciata domani a Londra l’unione tra le due principali societĂ di assicurazione britanniche. Il nuovo gruppo avrĂ una capitalizzazione in borsa di 32,5 milioni di euro. DiventerĂ la quarta societĂ del settore in Europa.
La merchant bank di New York, una delle piu’ aggressive del mondo sul fronte internet, ha gia’ avviato le trattative con il fondo di investimento venture capital della California Idealab, per il lancio di un istituto di credito sul web, senza sportelli.
Si chiama Dow Jones U.S. Total Market Index, e da questa settimana sara’ pubblicato ogni sabato da Wall Street Italia. L’indice rappresenta il 95% di tutte le azioni quotate sui mercati Usa, valutate con il criterio della capitalizzazione borsistica.
Non c’e’ stato panico, ma resta un brutto mini-crollo. Tutti gli indici hanno perso circa il 3,0%. Gli Industrials sono giu’ di 1.500 punti (13%) dai massimi del 14 gennaio. (vedere chiusure indici qui sopra, e grafici a fianco).