Società

Austria e Serbia: avanza l’estrema destra anti-migranti

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

VIENNA (WSI) – Mentre l’Europa cerca di trovare una soluzione univoca e condivisa in merito alla questione migranti, gli elettori in Austria e in Serbia sono stati chiamati alle urne rispettivamente per le presidenziali e per le politiche e le amministrative e i risultati non fanno certo sperare per il meglio, visto che a trionfare è l’estrema destra.

L’Austria ha deciso di fare il pugno duro in merito alla questione migranti, chiudendo il valico e attuando controlli più rigidi alle frontiere. Una situazione tesa che ha così portato oggi il candidato del partito di estrema destra, il Freedom party ( Fpoe), Norbert Hofer, a conquistare oltre il 35% delle preferenze e sfidando al ballottaggio del 22 maggio il verde Alexander van der Bellen, secondo con circa il 21%.

Se l’attuale governo austriaco, guidato dal socialista Werner Faymann, ha già inasprito la questione migranti, opponendosi alla politica dell’accoglienza illimitata, Norbert Hofer, 45enne ingegnere che ama andare in giro con la pistola, ha minacciato di sfiduciare il governo una volta eletto presidente se non adotterà misure ancora più restrittive sui migranti.

Senza ombra di dubbio il voto austriaco avrà conseguenze  pesanti all’interno dell’Unione europea che sta tentando di mantenere un equilibrio alquanto instabile in riferimento all’ondata migratoria rafforzata negli ultimi tempi. A salutare con gioia l’avvento del Freedom party in Austria è l’estrema destra di tutta Europa, da Salvini a Le Pen, a Wilders.

Anche in Serbia la destra macina consensi. Il premier Aleksandar Vucic, a capo del Partito conservatore del progresso serbo, scende sotto il 50% ma rimane comunque di gran lunga, col suo partito, la prima forza politica del paese. Ma al secondo posto si segna l’ascesa della destra radicale russofila, nazionalpatriottica e anti-Ue. La destra nazionalista di Vojislav Seselj (Srs), euroscettico e tifoso di un’alleanza con Mosca, è dato al 10%, e ha già vinto la sua corsa, tornando così in Parlamento e sorpassando i socialisti alleati di Vucic nella coalizione uscente.

“Io comunque sono certo, adesso, che porteremo avanti il processo d’integrazione nell’Europa, mi proclamo vincitore e come partner di governo accetterò solo forze europeiste, non farò nessun compromesso con la destra radicale”.

Queste le parole di Aleksandar Vucic  in serata appena sono stati resi noti i primi risultati, confermando la priorità del suo governo ovvero entrare nell’Unione europea.