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ATTACCO USA: VERITAS E’ UN TITOLO SU CUI PUNTARE

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Gli attacchi dell’11 settembre all’America hanno richiesto un prezzo orribile, e i modi in cui le nostre vite sono state sconvolte sono troppo numerosi per essere menzionati.

Per le aziende il disastro ha sottolineato anche l’importanza di poter disporre dei dati passati.

Veritas Software aiuta le aziende a controllare i dati e recuperare le informazioni immagazzinate altrove, proteggendoli dalla manipolazione e dalle catastrofi che potrebbero alterarli. Infatti Veritas ha 30 clienti che avevano uffici nel World Trade Center.

Paul Sallaberry, vice presidente di Veritas, ha detto che “Secondo le nostre fonti, tutti hanno recuperato i loro dati o stanno recuperandoli”.
Tra i clienti della societa’ ci sono eBay, Texas Instruments e Pfizer.

Secondo Ren Zamora, analista di First Union Securities, anche se gli ordini del software di Veritas per il replicamento dei dati potrebbero non subire variazioni nell’immediato, con l’atto terroristico, questo tipo di software diverra’ una priorita’ agli occhi degli amministratori e potrebbe registrare un aumento delle vendite nel lungo periodo.

Veritas, come la maggior parte delle societa’ tecnologiche, e’ crollata in borsa. Il 10 ottobre il titolo ha chiuso a $25,12, l’85% in meno rispetto al massimo delle ultime 52 settimane, toccato lo scorso ottobre a quota $166,88, e il 45% in piu’ rispetto al minimo di 52 settimane registrato in settembre, quando il titolo scese fino a $17,30.

Con una capitalizzazione di $10 miliardi, Veritas domina il mercato del software, che lavora in tandem con le memorie per computer (come Solaris, il server di Sun Microsystems)

Questo software, che Veritas chiama Foundation Suite, aiuta anche i sistemi hardware a funzionare in modo corretto e assicura che i dati siano facilmente immessi, immagazzinati e recuperati.

Su questa base, Veritas spera di espandere ad altre aree della gestione dell’imagazzinamento dati, come i networks specializzati chaiamati SANs, storage area networks.

Nel secondo trimestre, Foundation Suite, ha rappresentato il 27% del totale delle vendite, mentre il Net Backup per il sistema UNIX e Windows il 56% e il totale dei prodotti residuali, che aiutano i server a funzionare in modo piu’ efficiente, il 17%.

Brian Salerno, portfolio manager presso Munder Funds, ha detto di aspettarsi una crescita piu’ veloce del segmento dei prodotti residuali, per compensare un trimestre di vendite, mentre il software per il management SAN potrebbe essere il maggior catalizzatore della crescita in futuro (Salerno detiene il 4.25% di Veritas attraverso il Munder’s Future Technology Fund e un 3.5% attraverso NetNet Fund).

A prevedere questa espansione e’ il veterano di Oracle, Gary Bloom, ora amministratore delegato di Veritas, che ha imparato una cosa o due nella piu’ grande societa’ al mondo di software per le imprese.

E le opportunita’ per l’espansione appaiono robuste. Il mercato del software per l’immagazzinamento dei dati e’ previsto che cresca a $16,7 miliardi dai $5,3 del 2000, secondo le ricerche dell’istituto Gartner Dataquest.

E’ improbabile che le societa’ possano essere colpite nel breve termine, dato il calo dei consumi in seguito all’attacco terroristico.

“Questo anno dara’ una ripulita”, sostiene
Tony Ursillo, analista presso Loomis Sayles.

Gli analisti hanno tagliato le stime sugli utili per il resto dell’anno e per il 2002, per il crollo della domanda in Europa, che ha rappresentato il 17% del fatturato del 2000, e per le vendite di hardware, che utilizzano i software Veritas, che rimangono deboli negli Stati Uniti.

Il titolo Veritas e’ trattato a 39 volte gli utili 2001 e a 33 volte gli utili 2002, secondo le stime di Thomson Financial/First Call. Questi valori appaiono bassi se comparati ai multipli registrati in media dalla societa’ (64) negli ultimi 5 anni.

L’azione e’ anche trattata a sconto rispetto al suo tasso di crescita atteso di lungo termine che dovrebbe aggirarsi intorno al 50%. Ma dato il calo degli investimenti delle aziende, gli analisti ora ritengono che il tasso di espansione oscillera’ intorno a un piu’ realistico 25-30%, che implicherebbe comunque un PEG (rapporto prezzo/utili diviso per il tasso di crescita atteso di lungo periodo) di poco superiore a 1.

Zamora prevede che Veritas crescera’ del 23% nei prossimi 3 anni, mentre per Christopher Galvin, analista di JP Morgan, la crescita sara’ del 30%.

Veritas ha contanti per $1,2 miliardi, nessun debito di breve termine e $436 milioni di obbligazioni che portano il rapporto debiti/mezzi propri a appena 0,15.

Zamora, che valuta il titolo Veritas come “Market Perform”, si aspetta comunque un miglioramento di tutto il settore tecnologico da meta’ 2002. E ogni rimbalzo nell’information technology portera’ un beneficio a Ver

“Dobbiamo registrare un forte calo, prima di vedere un intenso recupero” ha detto Angela Kohler, portfolio manager presso Federated Investors’ Large Cap Growth Fund, facendo riferimento al nono taglio dei tassi da parte della Fed.

Ma la maggior parte sta attendendo notizie positive delle aziende prima di prendere posizione in modo deciso sul 2002 (il report di Veritas sul terzo trimestre sara’ rilasciato durante le contrattazioni il 16 ottobre)

Mentre Veritas e’ vulnerabile nel breve periodo e potrebbe ottenere delle riduzioni delle stime sugli utili, appare sempre piu’ evidente che i prodotti della societa’ hanno di fronte delle ottime prospettive e saranno richiesti da molte aziende americane.

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