Economia

Assicurazioni, come evitare le truffe online

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Non solo servizi e prodotti finanziari offerti da società non autorizzate, anche nel campo delle polizze assicurative l’abusivismo è un pericolo reale.

Negli ultimi 12 mesi l’IVASS, l’istituto di vigilanza sul settore assicurativo, ha confermato l’irregolarità della distribuzione di polizze assicurative attraverso 183 siti internet pirata. Clicca qui per sapere quali sono.

In pratica, le polizze ricevute dai clienti sono false e i relativi veicoli non sono assicurati.

Come evitare la truffe?

Per scovare possibili impostori, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via internet o telefono (anche via WhatsApp), soprattutto se di durata temporanea.

In particolare, l’IVASS consiglia ai consumatori di controllare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati. Per farlo è sufficiente consultare sul sito Ivass:

Occhio ai siti e profili Facebook

Per poter riconoscere i siti ed i profili Facebook in grado di offrire polizze assicurative regolari e valide, IVASS ricorda che i siti internet o i profili Facebook (o di altri social network) degli intermediari italiani che svolgono attività on-line devono sempre indicare:

  • i dati identificativi dell’intermediario;
  • l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica certificata;
  • il numero e la data di iscrizione al Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi nonché l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’IVASS.
  • I siti o i profili Facebook (o di altri social network) che non contengono le informazioni sopra riportate non sono conformi alla disciplina in tema di intermediazione assicurativa ed espongono il consumatore al rischio di stipulazione di polizze contraffatte.

Per gli intermediari dello Spazio Economico Europeo (SEE) abilitatati ad operare in Italia il sito internet deve riportare, oltre ai dati identificativi, il numero di iscrizione nel Registro dello Stato membro di origine, l’indirizzo di posta elettronica, l’indicazione dell’eventuale sede secondaria e la dichiarazione di abilitazione all’esercizio dell’attività in Italia con l’indicazione dell’Autorità di vigilanza dello Stato membro di origine.

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