Economia

Assicurazioni: automazione e dati per rimanere competitivi

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Le assicurazioni devono abbandonare le logiche di assunzione del rischio basate su dati storici per usare modelli che utilizzino le numerose fonti di dati oggi disponibili

di Sandra Riccio

Il settore assicurativo è tra quelli maggiormente coinvolti dai cambiamenti digitali e sta attraversando straordinarie trasformazioni. Dalle novità che si stanno delineando emergeranno anche occasioni per tutto il comparto.

Sarà fondamentale però riuscire ad anticipare il cambiamento in corso per capitalizzare al meglio le opportunità emergenti. Gli aspetti da considerare sono molteplici e vanno dalle novità normative fino alle nuove aspettative della clientela. Su tutti questi temi si è concentrata Deloitte per offrire al settore assicurativo un approccio multidisciplinare che riunisca specialisti in strategia, tecnologia, gestione del rischio, fino ad arrivare alla revisione contabile.

L’obiettivo è principalmente quello di sfruttare una convergenza di disponibilità di dati, tecnologia e capitale umano per trasformare il comparto e modernizzare la sottoscrizione delle polizze. Accelerare sull’automatizzazione. Per restare competitive, le compagnie di assicurazioni dovranno accelerare sulla modernizzazione del processo di sottoscrizione. Possono farlo automatizzando le attività di routine e potenziando i team che hanno già a disposizione con tecnologie emergenti e fonti di dati alternative. Gli assicuratori potranno rispondere alla novità potenziando alcune competenze e per esempio potranno evolvere nei seguenti nuovi ruoli: pionieri della tecnologia, pionieri dei dati, creatori di accordi, ottimizzatori di portafoglio e detective del rischio.

Quegli assicuratori che continueranno ad affidarsi ai metodi tradizionali di sottoscrizione potrebbero avviare una spirale negativa difficile da invertire. Riuscire a cavalcare questa trasformazione non sarà facile.
Secondo Paolo Gianturco, Business Operations and Fintech leader di Deloitte Consulting: “Probabilmente richiederà agli assicuratori di integrare nuovi dati e tecnologie in tutta la propria società”. La vera trasformazione potrebbe anche richiedere “un cambiamento nella mentalità e nella cultura organizzativa, così come nelle competenze e nei ruoli degli stessi sottoscrittori». Sono tanti gli aspetti da considerare.

“Per esempio, la natura stessa del rischio sta cambiando – spiega Gianturco –. Inoltre il mondo della clientela sta cambiando e sta diventando più digitale e interconnesso. E con la rapida digitalizzazione, aumenta la disponibilità di dati alternativi e predittivi, il che rende la selezione del rischio sempre più competitiva. Gli assicuratori di domani dovranno essere in grado di affrontare sfide più complesse, creando polizze personalizzate in tempi più rapidi, migliorando al contempo l’accuratezza nella definizione dei premi e cercando di tenere alta la soddisfazione dei clienti” prosegue Gianturco.

Questa trasformazione dovrebbe essere guidata da una figura nuova che è quella dell’exponential underwriter, un professionista multiskill che porterà l’uso di dati alternativi e di tecnologie avanzate a un livello completamente nuovo e strategico. Alla base dei nuovi processi ci saranno i nuovi dati e nuove tecnologie. È un’ipotesi riconosciuta da 200 dirigenti assicurativi di tutto il mondo intervistati per l’Insurance Outlook 2021 di Deloitte.

Gli intervistati hanno citato un maggiore utilizzo di processi automatizzati, dati alternativi e intelligenza artificiale (AI) come i tre principali cambiamenti da apportare al processo di sottoscrizione per resistere fino al 2021 e porre le basi per la crescita negli anni futuri.Fondamentale sarà però consentire l’utilizzo dei nuovi dati.

Tradizionalmente, i sottoscrittori hanno utilizzato decenni di informazioni statiche e storiche per sviluppare regole e linee guida per la valutazione dei rischi. Tuttavia, se la rilevanza dei dati storici diminuisce nel tempo, essi potrebbero non prevedere accuratamente le tendenze e le esposizioni future. Ciò potrebbe comportare una scarsa selezione dei rischi, un linguaggio di copertura ambiguo e una tariffazione imprecisa.

Per esempio, fare affidamento sull’esperienza storica dei sinistri per valutare i rischi di catastrofi naturali è sempre stato considerato un metodo adeguato, ma in futuro potrebbe essere insufficiente: I cambiamenti climatici, l’urbanizzazione e la maggiore concentrazione di attività in aree esposte al clima potrebbero alterare significativamente i modelli di rischio. Un’innovazione significativa da questo punto di vista è stata realizzata dalla collaborazione tra Liberty Mutual e Jupiter, una insurtech che offre analisi meteorologiche e climatiche, per sfruttare i suoi dati e le sue analisi, nel tentativo di soddisfare meglio le esigenze di gestione del rischio dei clienti delle assicurazioni commerciali.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di luglio del magazine Wall Street Italia