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Asia contrastata. Petrolio nuovamente sotto $100

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Roma – Dopo un rialzo iniziale, sui segnali di un prolungamento della politica monetaria accomodante da parte della Federal Reserve (FED), i principali indici asiatici assumono un andamento contrastato.

In NIKKEI di Tokyo chiude in calo (-0,43%), con il dato sull’andamento del PIL nel primo trimestre 2011 che si è rivelato inferiore alle attese (-3,7% rispetto al -1,9% stimato). “L’impatto del terremoto sull’economia è stato devastante – ha detto a Bloomberg Stephen Halmarick, head of investment markets research per Colonial First State Global Asset Management – ma il mercato non è così negativo perche si aspetta una ripresa dalla ricostruzione e da ulteriori stimoli fiscali”.

In giornata in segno negativo anche il Shanghai Composite della Cina (-0,25%) e il KOSPI della Corea del Sud (-1,89%).

Per contro, il migliore indice della regione è l’ASX200 dell’Australia (+1,34%), spinto dal buy nelle commodities e dall’andamento positivo delle quattro principali banche, nonostante il taglio sul rating subito ieri da Moody’s. “Il mercato non crede che la mossa di Moody’s rifletta un cambiamento reale dell’outlook di queste banche”, ha detto a Bloomberg Angus Gluskie, fund manager per White Funds Management a Sydney.

In leggero rialzo anche l’Hang Seng di Hong Kong (+0,31%), lo Straits Times di Singapore (+0,76%) e il SET della Tailandia (+0,12%).

Le commodities tornano a perdere dopo i rialzi in prima mattinata. Sell sul Wti a $99,78 (-0,32%), mentre il Brent è leggermente positivo ($112,72, +0,37%). L’oro perde $1,9 ($1.493,9, -0,13%) e trascina l’argento a $35 (-0,28%).