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Ancora Greenspan: “tipica fase di pausa” nella ripresa economica Usa

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(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro la sessione di ieri si è conclusa con tassi di mercato contrastati, in rialzo sul tratto a due anni ed in lieve calo su quello decennale. Lo spread 2-10 è sceso a 189 pb da 198. Nuovo rialzo per l’Euribor tre mesi, fissato ieri a 0,717% da 0,706%.

La Spagna, malgrado il monito su possibili revisioni del rating da parte di Moody’s, ha chiuso con successo l’asta sul titolo a 5 anni che ha registrato una domanda 1,7 volte superiore all’offerta. Il paese è stato però costretto a pagare un rendimento più elevato rispetto alla precedente asta (3,657% da 3,532%). Anche l’asta francese ha registrato una domanda superiore all’offerta.

La Bce ieri ha effettuato un’operazione di regolazione della liquidità bancaria (fine tuning) collocando 111,23 Mld€ a 6 giorni al tasso fisso dell’1% a 78 banche. L’operazione di ieri insieme a quella a tre mesi del giorno prima è stata effettuata per dare modo alle banche di far fronte alla scadenza dell’operazione a 12 mesi di 442 Mld€ effettuata nel 2009. Se sommiamo l’ammontare di fondi concesso con le due operazioni otteniamo 243 Mld€, ovvero 200 Mld€ meno della cifra in scadenza.

Questo confermerebbe come le banche non hanno così tanta necessità di fondi come sembrava inizialmente. Inoltre, le banche che hanno chiesto fondi nelle ultime due operazioni sono state 249 contro le 1100 che hanno chiesto fondi a luglio 2009. Secondo quanto riportato da Ft il presidente della Bundesbank e membro della Bce, Weber, ha dichiarato che le banche tedesche potrebbero aver bisogno di un piano di ricapitalizzazione. Importante a riguardo sarà l’esito degli stress test.

Sul fronte macro l’indice Pmi manifatturiero finale di giugno ha registrato un lieve calo rispetto a maggio. Negli Usa i tassi di mercato sono saliti su tutte le scadenze comportando un marcato appiattimento della curva 2-10 anni ai minimi dallo scorso ottobre in prossimità dei 231pb.

Il brutto dato sul settore manifatturiero cinese e la delusione per i dati macro Usa hanno dato luogo ad un calo delle borse Usa rientrato in parte dopo la chiusura della sessione europea. L’indice S&P500 ha perso lo 0,3% guidato da healthcare e finanziari.

Sul fronte macro l’Ism manifatturiero di giugno ha registrato un calo di quasi tutte le componenti ed in particolare dei nuovi ordini, produzione ed occupazione. Deludenti anche i dati sul mercato immobiliare che hanno risentito della fine degli incentivi per il settore e delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione risultati ben oltre il consenso di Bloomberg.

Oggi sono in programma gli importanti dati relativi mercato del lavoro di giugno. Greenspan, l’ex governatore della Fed, ha dichiarato che il recupero economico del paese sta attraversando “una tipica fase di pausa” che sarà delineata dall’andamento delle borse. Egli ritiene infatti che in questo momento l’andamento del mercato guidi gli eventi economici e non viceversa.

Con riferimento al mercato del lavoro ritiene che non calerà fino a quando la produzione oraria non rallenta. Segnaliamo infine questa mattina la revisione al rialzo del Pil cinese per il 2009 al 9,1% dall’8,7%.

Valute: i deludenti dati macro Usa hanno dato luogo ad un deprezzamento del biglietto verde sui mercati valutari. Verso euro il cross è salito fino alla resistenza 1,25. Oggi i dati del mercato del lavoro potrebbero portare ulteriore volatilità qualora risultassero lontani dal consenso.

I livelli da monitorare sono le resistenze a 1,2580 e 1,2675 ed il supporto a 1,2380. Il dollaro si è deprezzato anche verso yen, calando ai minimi da 7 mesi. Resistenza più vicina a 88,30, supporto più significativo in prossimità di area 86. Nuovo record dello yuan cinese vs dollaro e del franco svizzero vs euro.

Materie Prime: forte rialzo per il gas naturale (+5,1%) dopo la domanda record a scopo energetico a causa del forte utilizzo degli impianti di aria condizionata per l’ondata di caldo che ha colpito gli Usa. Ha chiuso invece in forte calo il greggio Wti (-3,5%) sulla scia dei dati macro Usa negativi. In calo i metalli industriali guidati dal nichel (-3,8%). Tra i preziosi forti vendite su oro (-3,2%) ed argento (-4,9%). Tra gli agricoli forte rialzo il per grano (+4,1%) mais (+3,2%).

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