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ANALISI TECNICA SETTIMANALE DEGLI INDICI USA

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Prosegue la discesa degli indici azionari statunitensi parallelamente al rafforzamento della moneta europea. Ormai anche i più ottimisti sono in preda allo sconforto.

I dati macro non sono più i “leader” del mercato; a comandare sono gli utili aziendali. Questi ultimi sono ancora molto deboli, fin troppo; e gli indici scendono ancora; prossimi obiettivi i livelli del settembre 2001.

I movimenti al rialzo appaiono come stanchi pull back, reazioni tecniche nervose ad una discesa che sta diventando cronica; la sfiducia causata dagli scandali contabili non aiuta sicuramente e, unita ad un quadro politico internazionale sempre
in allerta per l’allarme terrorismo, contribuisce a mantenere elevato il sentiment negativo.

Gli analisti fondamentali si attendono ancora problemi sul fronte utili e ritengono “salutare” ancora qualche discesa; dal punto di vista tecnico sono pochi gli elementi che possono far propendere per un rimbalzo di una certa consistenza.

Le operazioni che si possono dunque impostare rimangono improntate alla speculazione aggressiva, vuoi in seguito ai profondi segnali di ipervenduto (come accaduto la scorsa settimana), vuoi per singoli specifici rumors su alcuni titoli.

In dettaglio supporti e resistenze dei principali indici USA.

NASDAQ:
Direzionalità del mercato ed intensità della discesa si mantengono costanti; le scadenze tecniche di venerdì hanno fornito un altro pretesto “agli orsi” per vendere ancora; area 1.440 è un supporto debole dal quale ci si attende una pronta reazione, come avvenuto il 14 giugno con un test di area 1.550/1.570 punti.

Il mercato appare poco distante dai minimi del 21 settembre a 1.387 punti (intraday).
Il livello raggiunto può essere utilizzato come fragile base per operazioni di trading dal connotato speculativo.

Gli obiettivi della discesa appaiono inalterati: area 1.380 punti con pericolose, ed ancora da individuare con certezza, accelerazioni verso i 1.250/1.240 punti.
Un nuovo rallentamento del trend intorno ai livelli indicati permetterebbe di valutare acquisti in ottica aggressiva con target di breve con un nuovo test in area 1.560 punti.

Per acquisti meno speculativi è opportuno attendere un mutamento sistematico del quadro grafico ed una stabilizzazione sopra 1.600 punti.
Emergono indicazioni di acquisto dato il livello di ipervenduto, valutando nuove operazioni come pull back di breve che, con margini di rischio elevati, potrebbero essere sfruttati per contenere le perdite.

DOW JONES:
Il debole supporto in area 9.470/9.500 punti indicato la scorsa settimana non ha retto alle pressioni di vendita. Il mercato conferma il target ribassista del trend in atto che rimane a quota 9.000 punti. Invariata appare anche l’intensità del trend che non accenna ad indebolirsi, nonostante i livelli di ipervenduto che si intravedono nuovamente, non emergono chiari segnali di inversione.

Per effettuare nuove operazioni:

  • la rottura al rialzo della resistenza intermedia a 9.500 punti, per acquisti aggressivi.
  • per operare in condizioni di minori tensioni si consiglia di pazientare il ritorno dei corsi attorno ai 9.800 punti.

S&P 500:
La rottura dei supporti intorno ai 1.020 punti ha trovato un nuovo supporto intorno ai minimi fatti segnare venerdì 14 giugno; il successivo pull back si arresta a 1.040 punti; siamo così di fronte al trascorrere del tempo che lascia invariato il quadro delicato che si sta delineando.

Non emergono segnali di inversione con gli oscillatori su scala giornaliera che evidenziano ancora spazi di indebolimento.

Nuove operazioni potranno essere considerate con la rottura al rialzo di area 1.050 per i traders più agguerriti, mentre per acquisti meno speculativi sarebbe opportuno attendere un segnale di consolidamento.

La rottura del supporto di area 980, con stop individuabile a 970 punti sarebbe un segnale per chiudere gli acquisti ed attendere il ritorno sul supporto posto a 950 punti.

Andrea Barrel e’ un analista indipendente che collabora con Wall Street Italia