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(WSI) – Non erano generosi con Gordon Brown, i quotidiani britannici alla vigilia della sua nona successiva finanziaria presentata ieri. Fatto sta che il cancelliere dello scacchiere più longevo dai tempi di Lloyd George ha presentato conti sui quali metteremmo la firma, a sei settimane dalle elezioni in Gran Bretagna.

Investimenti per la scuola, sanità e difesa, mentre la crescita del 3,1 per cento nel 2004 è tre volte la nostra, e dura dal più lungo periodo da quando è nata la registrazione dei dati, nel 1701, ha detto pieno d’orgoglio Brown. L’inflazione e i tassi d’interesse sono ai livelli più bassi dell’ultimo trentennio, e il debito è solo al 34 per cento del Pil. In più, tagli alle tasse: Brown alzerà del doppio la soglia per l’imposta di registro per l’acquisto della prima casa, da 60 mila sterline a 120 mila sterline, e anche la soglia per il pagamento della controversa tassa sull’eredità immobiliare, congelerà l’imposta sui capital gain e le tasse aeroportuali, ampliando invece i benefici fiscali sui prodotti finanziari di risparmio (Isa), e darà più crediti d’imposta alle famiglie a reddito medio basso.

Meno burocrazia per le aziende, fondi per giovani imprenditori, detrazioni fiscali per il cinema e l’arte, sgravi per la scienza e lo sport. C’era bisogno di andare a Londra, forse, per studiare meglio i provvedimenti italiani a sostegno della competitività.

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