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Allo studio “ristrutturazione soft” del debito greco

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato ieri sono scesi su tutta la curva, mentre gli spread sui periferici si sono allargati. Le notizie sulla Grecia e l’attesa per la riunione di oggi della Bce continuano a condizionare i mercati.

Secondo un rapporto ottenuto da Reuters la missione di Ue, Bce e Fmi in Grecia avrebbe concluso che il prossimo esborso di aiuti non potrà avvenire finché non sarà risolta la questione inerente al sotto-finanziamento del programma di aggiustamento. Secondo la troika infatti il programma di finanziamento dovrà essere rivisto in quanto il paese non è in grado di tornare sui mercati nel 2012.

I ministri finanziari della zona Euro ieri sera in una dichiarazione congiunta, successiva all’analisi del rapporto della Troika, hanno dichiarato che la Grecia sarà in grado di tornare alla sostenibilità fiscale se implementerà con rigore le politiche economiche concordate con Ue, Fmi e Bce.

Il vice ministro delle finanze tedesco, Kampeter, ha dichiarato che nella riunione di ieri i governi dell’area Euro hanno deciso di creare un gruppo di lavoro che studierà un modello per una “ristrutturazione soft” del debito greco. Del gruppo faranno parte Fmi, Bce e paesi dell’area Euro, mentre sarebbero esclusi gli investitori privati.

Oggi si terrà la riunione della Bce che non dovrebbe apportare modifiche al tasso di riferimento, ma potrebbe dare indicazioni su un aumento nella prossima riunione di luglio. La Bce inoltre rilascerà le nuove stime di crescita ed inflazione e riferirà le modalità di esecuzione delle operazioni di rifinanziamento per il prossimo trimestre. In quest’ultimo caso la Bce potrebbe decidere di continuare a mantenere il full allotment ed il tasso fisso per le operazioni ad una settimana ed un mese.

Il Tesoro italiano ieri ha concluso il collocamento tramite sindacato del nuovo Btp con durata 15 anni indicizzato all’inflazione, per un importo di 3 Mld€ a fronte di una domanda superiore ai 3,8 Mld€.

Negli Usa tassi di mercato in marcato calo, con il tasso decennale spintosi fino a quota 2,94% ed il tasso Libor tre mesi che si sta gradualmente riposizionando in prossimità della parte alta del range dei Fed Funds, pari a 0,25%. L’indice S&P500 ha registrato la sesta chiusura consecutiva in calo, la sequenza negativa più lunga degli ultimi due anni. Gli operatori temono un rallentamento più marcato dell’economia, sebbene ieri il Beige Book della Fed abbia evidenziato come l’economia stia continuando a crescere ad un ritmo costante.

Sul mercato azionario ieri ha pesato il voto contrario del Senato all’ipotesi di differimento dell’entrata in vigore delle norme proposte dalla Fed per limitare le commissioni sulle carte di credito. Fitch ha ieri dichiarato di essere fiduciosa che il Congresso raggiungerà un accordo per l’innalzamento del tetto sul debito, aggiungendo che, in caso contrario il debito sarà posto in “watch negativo”.

Ieri, Li Daokui, consigliere della banca centrale cinese, ha dichiarato che l’ipotesi di un default degli Usa comporterebbe conseguenze molto serie. Nel frattempo, sul fronte emergente, la banca centrale brasiliana ha ieri proceduto ad innalzare di 25pb il tasso di riferimento, ora al 12,25%, massimo dal 2009.

Valute: euro in deprezzamento sotto quota 1,46 nella giornata di ieri sulla scia del calo dei mercati azionari.

In mattinata si sta assistendo ad un recupero della moneta unica in attesa della conferenza stampa di Trichet nel pomeriggio. Riteniamo che l’utilizzo dell’espressione “strong vigilance” non possa portare ad un superamento della resistenza in area 1,47, trattandosi di un evento già atteso dal mercato. Un’eventuale rottura del supporto in area 1,4550 potrebbe, al contrario, portare ad un marcato calo del cross fino a quota 1,44.

Stabile lo yen vs euro e dollaro, sui valori dei giorni precedenti. Verso dollaro il cross continua a stazionare presso area 80. Ricordiamo che il livello importante di supporto si colloca a 79,50. Verso euro il cross resta in prossimità di area 117, con la resistenza a 117,80 ed il supporto a 116,30. La seconda lettura del Pil giapponese del primo trimestre ha evidenziato una contrazione minore rispetto a quanto inizialmente previsto (-3,5% annualizzato da -3,7% della prima lettura). Il consenso degli analisti stimato da Bloomberg prevedeva una contrazione del 3%.

Materie Prime: giornata positiva per il comparto energetico ed agricolo.

Gli energetici hanno beneficiato del rialzo del greggio (Wti +1,7%) dopo il primo mancato accordo dell’Opec in 20 anni sul livello di produzione del cartello. Un gruppo di minoranza guidato dall’Arabia Saudita (principale produttore del cartello) ha chiesto un aumento da 1,5Mln b/g, ma sei membri (tra i quali figurano l’Iran ed il Venezuela) si sono opposti. Subito dopo la notizia il greggio Wti è salito di 2$ tornando sopra i 100$/barile.

Andamento negativo invece per i metalli preziosi ed industriali.

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