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ALLARME CDS: CONTINUA AD ALLARGARSI LO SPREAD

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva, con lo spread 2-10 anni rimasto pressoché stabile. I listini azionari hanno invece chiuso la sessione in calo sulla scia di Wall Street. Continua l’allargamento dei Cds che sta interessando i principali emittenti sovrani, ivi inclusi Germania, Francia ed Usa. In particolare il Cds Italia a 10 anni è passato ieri a 103 pb da 85 di fine ottobre, mentre il Cds 10 anni Usa ha superato quello tedesco (38 pb verso 30).

Le aste francesi e spagnole di ieri hanno registrato una buona domanda con un bid-to-cover di gran lunga superiore ad 1,5. Intanto la Germania ha dichiarato che molto probabilmente il prossimo anno offrirà un maggior numero di titoli indicizzati all’inflazione, mentre dipenderà dalle condizioni di mercato l’eventuale emissione di uno strumento denominato in Dollaro. L’Ocse ieri ha rivisto al rialzo le stime di crescita ed inflazione per il 2010. L’area Euro nel 2010 dovrebbe registrare una crescita del Pil e dei prezzi al consumo dello 0,9%, mentre in Italia il Pil è atteso crescere dell’1,1%. Più critiche risultano essere le finanze pubbliche italiane. Secondo l’Ocse infatti entro il 2011 il deficit supererà il 5% del Pil ed il debito il 120% e saranno quindi necessari interventi significativi sul bilancio dal 2011 in poi.

In merito alla politica delle banche centrali, l’Ocse ha dichiarato che Fed e Bce non hanno necessità di alzare i tassi fino al quarto trimestre 2010, grazie all’inflazione che resta contenuta ed alla crescita moderata. La BoE invece potrebbe procedere ad un rialzo dei tassi nel corso del 2011. Negli Usa i tassi di mercato sono calati con quelli sui T-Bill a 3 mesi scesi addirittura in territorio negativo. Si tratta della prima volta dallo scorso dicembre quando questo scenario fu esasperato dalla crisi creditizia.

Le borse Usa hanno chiuso in calo su timori che il rally partito a marzo sia stato eccessivo, guidati da energetici, finanziari e tecnologici. Le tensioni potrebbero essere state amplificate dalle misure implementate in alcuni mercati emergenti per limitare l’apprezzamento delle loro valute nei confronti del Dollaro (alcuni operatori potrebbero quindi avere chiuso operazioni di carry a scopo precauzionale). Il Brasile ha imposto una tassa per la conversione in azioni brasiliane riferite alla aziende del Brasile stesso quotate anche negli Usa. La Corea del Sud ha implementato alcune misure per aiutare le aziende locali a gestire la volatilità dei cambi e ridurre gli eccessi. L’Indonesia sta pensando di implementare misure simili. Sul fronte macro ieri l’Ocse ha aumentato le stime sulla crescita Usa nel 2010 portandole al 2,5% dallo 0,9% stimato in precedenza. Nel 2011 il Pil dovrebbe salire del 2,8%.

Un articolo di Bloomberg News segnala che, in base a fonti anonime informate dei fatti, la Fed starebbe incrementando lo scrutinio delle maggiori banche Usa per assicurarsi che siano in grado di sopportare un improvviso calo dei prezzi degli asset globali. I supervisori starebbero cercando di determinare se le banche hanno capitale a sufficienza in base al rischio assunto, quanto conoscono della forza finanziaria delle loro controparti e se i risk manager hanno l’autorità di influenzare le politiche delle banche.

Ieri Bill Gross, gestore del maggiore fondo obbligazionario mondiale, ha dichiarato che l’attuale politica monetaria sta aumentando il rischio “sistemico” di nuove bolle speculative sugli asset. Il presidente della Fed di Filadelfia, Fisher, ha dichiarato che occorrerà del tempo prima che la disoccupazione cali sotto il 10%, inoltre la crescita del 3,5% annualizzato del terzo trimestre potrebbe essere rivista al ribasso. Negli Usa oggi non sono previsti dati macro di rilievo. Sul decennale governativo il supporto continua a stazionare al 3,30%.

Valute: l’Euro/Dollaro continua il trading range compreso tra la resistenza statica a 1,5060 ed il supporto in prossimità di 1,48. La sensazione è che il cross si stia preparando per un movimento di notevole entità nel momento in cui romperà uno dei sopra citati livelli. Le tensioni sui mercati favoriscono un proseguimento dell’apprezzamento dello Yen. Verso Dollaro sembra avvicinarsi ai minimi di ottobre collocati in area 88. Questa notte la BoJ ha lasciato il tasso di interesse invariato allo 0,1%.

Materie Prime: giornata negativa per le materie prime a causa delle tensioni sui mercati finanziari. Sono calate quasi tutte le componenti dell’indice GSCI. Tra le eccezioni segnaliamo il gas naturale (+2,1%). Forte calo del greggio Wti (-2,7%). Negativi i metalli industriali guidati dal piombo (-3,1%). Tra i preziosi invariato l’oro che recupera nella parte finale della giornata dopo essere calato fino a 1130$/oncia. Tra gli agricoli il peggiore è stato lo zucchero (-2,3%).

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