Economia

Allarme carenza farmaci: ecco quali non si trovano e come sostituirli

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E’ una vera e propria carenza di farmaci quella a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane.

Così dal Ministero della Salute fanno sapere che a breve sarà istituito un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive. Lo ha annunciato il Ministro della Salute Orazio Schillaci, aprendo l’incontro convocato  al Ministero, insieme al Sottosegretario Marcello Gemmato, alla presenza di rappresentanti del Ministero della Salute, di Aifa e della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione.

Il Ministro ha posto all’attenzione dell’incontro sull’individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza, interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto. Il tavolo, istituito con decreto ministeriale, sarà allargato anche ai Nas e ai medici di medicina generale.

Quali farmaci non si trovano e perché

A mancare all’appello molti farmaci da banco, tra cui comuni antinfiammatori o antipiretici a base di ibuprofene e ketoprofene (come Moment e Oki) e paracetamolo (come Tachipirina ed Efferalgan) oltre che alcuni antibiotici come l’Amoxicillina e quelli a base di cefalosporine come Cefixoral, per cui c’è un problema di approvvigionamento di principi attivi dalla Cina.

Attualmente, secondo l’ultimo monitoraggio dell’Agenzia Italiana del Farmaco aggiornato al 10 gennaio sono 3.200 i medicinali che scarseggiano. Problematiche anche per farmaci importanti come quelli per l’ipertensione e l’epilessia e alcuni antitumorali.

“Le difficoltà di approvvigionamento dei medicinali da parte delle farmacie per svariati motivi – dalla guerra in Ucraina al lockdown in Cina per il Covid – non mette a rischio la disponibilità di farmaci salvavita o le forniture ospedaliere”, assicura Marcello Pani, direttore della farmacia ospedaliera del Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e segretario nazionale della Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie a Il Sole 24 Ore.

La situazione di oggi è scaturita da un insieme di motivazioni: l’aumento dei consumi di determinate classi di farmaci e i problemi legati alla produzione dei medicinali – dalla delocalizzazione degli stabilimenti in Cina ed India all’irreperibilità di materiali per il confezionamento – sono le principali cause della carenza di scorte di farmaci che si registra attualmente nelle farmacie, come spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, in un’intervista a Fanpage.it.

Con l’influenza che sta colpendo duramente, “si registra effettivamente una carenza di antinfiammatori, antipiretici ed alcune tipologie di antibiotici, soprattutto per uso pediatrico”, ha sottolineato Cossolo, spiegando che i motivi sono molteplici. Prima di tutto, “si registra un aumento dei consumi, anche per lo spostamento delle cure contro il Covid al domicilio dei pazienti, oltre che per un’influenza che si sta rivelando particolarmente contagiosa e aggressiva. Ragioni, dunque, puramente epidemiologiche, alle quali si aggiunge una crisi internazionale che sta determinando “carenze di alluminio, materiale fondamentale per la realizzazione dei blister, ma anche di plastica e vetro”, ha spiegato il presidente di Federfarma, sottolineando, inoltre, che “con l’aumento dei costi di carburanti, molte aziende hanno diradato le consegne”.

C’è anche da sottolineare che gli italiani sono gran consumatori di medicinali anche reperiti online. Il mercato online dei farmaci da banco difatti è cresciuto crescere anche nel 2022, segnando un +124% rispetto all’anno precedente secondo l’ultima indagine di idealo. Il boom nel 2022 è stato quello degli antidolorifici, che hanno fatto registrare un interesse di oltre il +200% rispetto al 2021. Risultati particolarmente sorprendenti anche per i farmaci antiallergici (+198%), preparati per pelle, capelli e unghie (+143%), farmaci per tosse, raffreddore e influenza (+131%), farmaci per occhi, orecchie e naso (+119%), farmaci gastrointestinali (+91%), preparati per muscoli e articolazioni (+57%) e prodotti dimagranti (+40%).

Quali soluzioni alternative?

Cosa fare? Per i farmaci da banco, il consiglio per i pazienti è di ricorrere ai medicinali equivalenti, che hanno la stessa efficacia terapeutica di quelli di marca. Inoltre, in alcuni casi, “ci si può rivolgere alle farmacie che possono realizzare preparazioni galeniche, efficaci e sicure tanto quanto i prodotti industriali” sostiene Cossolo.

Anche Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, interviene e raccomanda ai cittadini di “rifornirsi solo quando c’è reale necessità di un medicinale”.

Per ovviare alle carenze è possibile ricorrere al “farmaco equivalente che è in tutto e per tutto uguale – cioè equivalente – al farmaco brand”. Così come «esiste anche la possibilità, per il farmacista, di allestire preparazioni galeniche nei propri laboratori», afferma il segretario di Federfarma, che sottolinea: “Bisogna evitare, nella maniera più assoluta, di rifornirsi di farmaci solo per farne scorta”.