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Visco: Credit Suisse è un “campanello di allarme” per la vigilanza Ue

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La pressione sul sistema bancario, da Silicon Valley Bank a Credit Suisse rappresenta “un campanello di allarme” per le autorità di vigilanza europee e la loro gestione delle crisi. Così il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco in audizione alla commissione finanze della Camera che mette in luce una forte lacuna dell’Europa in caso di crisi bancaria, ossia “non c’è uno strumento di intervento immediato come negli Stati Uniti”.

“La lezione importante di questi giorni è una vigilanza che ha avuto difetti ma una capacità di intervento molto rapida negli Stati Uniti mentre in Europa non abbiamo gli strumenti per intervenire rapidamente. negli Usa “c’è la Fdic, essenziale per la rapidità di risposta. Se avessimo una crisi in Europa, non abbiamo uno strumento di intervento immediato”, evidenzia Visco. E’ un campanello d’allarme “che è suonato” nei paesi europei.

Inoltre, il governatore della Banca d’Italia si sofferma sul futuro della politica monetaria.

“Non mi pronuncio, si fa meeting by meeting sulla base dei dati disponibili. L’incertezza è alta e raddoppiata dalle incertezze finanziarie e credo che la prudenza e l’attenzione alla sequenza e alle dimensioni degli aumenti tassi sia da mantenere. [..]. Non si possono fare previsioni anche nel giro di poche settimane. Se il prezzo del gas rimane su questi livelli le cose anche a livello di inflazione vanno nella direzione giusta. L’aumento dei tassi di interesse e l’effetto sui mutui impone che ci sia correttezza e trasparenza. L’aumento dei tassi, dopo effetti molto negativi nell’era dei tassi zero, ora permette alle banche di iniziare a mettere a posto i margini di interesse e, su quella base, avere più tranquillità nei loro bilanci”.