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ALERT: TASSI DI MERCATO IN RIALZO OVUNQUE

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
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(WSI) – Oggi negli Usa particolare attenzione sarà riposta sulla trimestrale di Morgan Stanley attesa prima dell’apertura dei mercati Usa.

Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti sulla scia del rialzo dei listini azionari e del mercato Usa. Lo spread sul 2-10 anni si è ristretto portandosi a 64 pb. Sul rialzo hanno pesato anche le dichiarazioni dell’agenzia Market News secondo cui la Bce nella prossima riunione lascerà i tassi fermi, così come nei prossimi mesi, aggiungendo inoltre che quando si discuterà di un cambiamento si farà in direzione di un rialzo dei tassi a causa delle continue pressioni inflattive. Tornano a restringersi anche gli spread sul decennale Italia-Germania e Grecia-Germania passati a 60 pb e 67 pb rispettivamente.

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Ieri la Bce ha assegnato 202 Mld€ all’operazione di rifinanziamento pronto contro termini, 25 Mld superiore alla stima Benchmark. Le richieste sono state per un ammontare di 295,7 Mld€. Sul monetario il tasso Euribor tre mesi è rimasto pressoché in linea con il dato precedente, evidenziando una calmierazione delle tensioni sebbene restino su livelli ancora elevati. Questa mattina le tensioni sui mercati sembrano in riduzione come evidenziato dalla contrazione dell’Itraxx Crossover calato a 564,8 dal 627,8 di lunedì durante la giornata di panico. Tuttavia la crisi finanziaria rimane ancora critica. Sul decennale il supporto resta a 3,70% e la resistenza a 3,80%.

Negli Usa i tassi di mercato sono fortemente saliti dopo che la Fed ha tagliato i tassi meno del consensus. Lo spread 2-10 anni è calato da 196 a 188pb. Il tasso sui Fed Fund è stato ridotto di 75pb al 2,25% con decisione non unanime. Fisher e Plosser hanno votato per un taglio di entità minore. Con decisione unanime è stato ridotto il tasso di sconto dell’analogo ammontare, portandolo al 2,50%. Nel comunicato è stato segnalato il rischio sulla crescita, ma anche l’incertezza circa l’outlook sull’inflazione. Sebbene quest’ultima sia attesa in moderazione nei prossimi trimestri, il taglio dei tassi combinato con le recenti misure sulla liquidità è stato giudicato appropriato, perché il rischio inflazione non va ignorato e recenti indicazioni sono state preoccupanti.

Le borse hanno reagito in modo positivo chiudendo in forte rialzo guidate dai finanziari. La giornata era già improntata all’ottimismo dopo che le trimestrali di Goldman e Lehman hanno battuto le attese di mercato. Per oggi sul decennale il supporto rilevante si colloca piuttosto distante a 3,28%, mentre i livelli di resistenza a 3,50 e 3,55%.

Valute: il Dollaro si è apprezzato vs Euro successivamente alla decisione della Fed, mantenendosi comunque su livelli ancora elevati. Il rally si è fermato a 1,5614, livello odierno di supporto. La resistenza più vicina si colloca a 1,5830 circa. L’apprezzamento del biglietto verde è stato invece più marcato verso Yen portando il cross da 98 a quasi 100,50 in poche ore. Per oggi quest’ultimo livello rappresenta la resistenza principale. Il supporto si colloca a 97,85. Nel frattempo prosegue la corsa dello Yuan cinese che vs Dollaro ha raggiunto un nuovo record dopo l’aumento del tasso di riserva obbligatoria in Cina.

Materie Prime: giornata positiva per il comparto. Il greggio è salito di oltre il 3% avvicinandosi ai 110$/b. Oggi sono attesi i dati relativi alle scorte Usa. Positivi anche i metalli industriali guidati dal nichel (+2,4%) favorito anche da segnali di aumento della domanda. In crescita anche le materie agricole guidate dal grano (+2,9%). La mossa della Fed ha invece penalizzato i metalli preziosi con l’argento che ha perso l’1,6% sulla scia dell’apprezzamento del Dollaro. L’oro è tornato sotto i 1000$/oncia ma ha recuperato nel finale. Questa mattina è nuovamente al di sotto di tale soglia

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