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ALERT: L’EURIBOR RICOMINCIA A SALIRE

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(WSI) – Ha destato non poco stupore (e preoccupazione fra chi ha un mutuo a tasso variabile) il rialzo dell’Euribor a un mese al fixing di questa mattina. Non tanto perché è il primo aumento dopo un mese e mezzo di continue discese, quanto perché è stato piuttosto rilevante (22 punti base, dal 3,39% al 3,61%) ed è avvenuto in controtendenza con altre scadenze importanti (il tasso a 3 mesi ha continuato oggi a scendere dal 3,90% al 3,88%).

Il movimento anomalo, però, ha dietro di sé motivazioni squisitamente tecniche e si ripresenta ogniqualvolta si approssima la fine dell’anno. Le banche che prestano il denaro interbancario sono infatti disponibili, per questioni di semplificazioni contabili, ad accettare una remunerazione inferiore se il prestito rientra entro il 31 dicembre. Quindi, fintanto che la scadenza dell’Euribor a 1 mese cade entro fine anno, il tasso si mantiene relativamente basso e tendente all’overnight. Nel momento in cui si scavalca l’anno solare (ciò che sta avvenendo i questi giorni, visto che manca un mese al termine), chi dà a prestito il denaro richiede un adeguamento di remunerazione e il tasso si avvicina a quello delle scadenze successive (2 e 3 mesi in primis).

Molti risparmiatori ricorderanno probabilmente che qualcosa di simile è avvenuto anche 12 mesi fa. Allora però, in piena crisi dei mercati interbancari, l’Euribor a un mese balzò addirittura di 64 punti base in un sol giorno, dal 4,17% al 4,81%. L’esperienza del 2007 può esserci d’aiuto a capire quanto a lungo si potrà protrarre l’anomalia: l’Euribor a un mese “raggiunse” la scadenza a 3 mesi a quota 4,95% il 12 dicembre, poi iniziò a scendere per rientrare completamente nei ranghi i primi giorni dell’anno nuovo. L’esperienza passata fa dunque propendere per un effetto limitato nel tempo, che dovrebbe risolversi in un impatto di lieve entità sulle rate dei mutui, se non per quelli che rilevano il tasso l’ultimo giorno del mese.

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