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ALERT FISCO: CONTROLLI SU 170.000 ITALIANI

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Sono 170.000 i casi tenuti sotto osservazione dal Fisco nell’ambito delle indagini contro i paradisi fiscali. A fornire le cifre della lotta ai capitali detenuti illegalmente all’estero è il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera.

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«Non abbiamo deciso di perseguire i miliardari, ma di intensificare l’azione su tutti coloro che hanno capitali detenuti illegalmente all’estero» ha spiegato Befera, commentando l’indagine avviata nei confronti degli Agnelli e dell’eredità dell’Avvocato. Befera ha sottolineato che «il raggio d’azione è allargato». «Stiamo operando a 360 gradi» ha aggiunto, precisando che con il nuovo decreto del governo sui paradisi fiscali, è iniziato un «fortissimo e importantissimo cambiamento di linea, perché commuta il capitale detenuto all’estero in reddito non dichiarato: in questo modo intervengono sanzioni molto più pesanti».

«Abbiamo in questo momento – ha detto il numero uno delle Entrate – 170.000 nominativi sotto indagine». Befera ha dunque citato alcuni esempi: «Abbiamo una lista di 500 nominativi circa sequestrati ad un avvocato svizzero recentemente arrestato alla procura di Milano, abbiamo una lista di conti presenti presso Ubs Italia che si presume abbiano qualche riferimento con Ubs Svizzera, abbiamo poi la lista già nota di detentori di capitali nel Liechtenstein».

Attilio Befera spiega poi il metodo di lavoro, basato su uffici che lavorano incrociando i dati provenienti da banche e altri intermediari finanziari con quelli fiscali. ”Stiamo incrociando i dati – ha spiegato Befera parlando dell’azione a tutto raggio contro l’evasione fiscale che vede sotto i fari anche l’eredita’ degli Agnelli – fra le comunicazioni che ci arrivano dagli intermediari finanziari sui movimenti da e per l’estero di capitali e le dichiarazioni che i cittadini italiani avrebbero dovuto fare al Fisco.

C’e’ un importante cambiamento di linea di governo e parlamento e su questo ci siamo subito mossi, sulla base di provvedimenti presi nella lotta ai paradisi fiscali rafforzati grazie alle recenti norme contenute nel decreto anti-crisi che prevedono l’innalzamento delle sanzioni (si va dal 200% fino al 400%) e l’inversione dell’onere della prova.