Economia

Alert di Goldman Sachs sul deficit Usa: “spendono troppo”

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La spesa federale, l’aumento dei rendimenti e il crescente fabbisogno di debito degli Usa sono una preoccupazione in crescita, secondo un’analisi di Goldman Sachs. La spesa per il disavanzo federale è diretta verso “un territorio inesplorato”, ha detto la banca domenica, suggerendo che l’amministrazione Trump e i repubblicani del Congresso potrebbero non essere in grado di contare sulla spinta economica della riforma fiscale per molto tempo.

Il deficit federale raggiungerà il 5,2% della crescita degli Stati Uniti entro il 2019 e da lì continuerà gradualmente a salire. Goldman Sachs ha avvertito anche che lo slancio economico della riforma fiscale potrebbe avere rendimenti decrescenti dopo il 2018. “L’espansione fiscale dovrebbe stimolare la crescita di circa 0,7 punti nel 2018 e 0,6 punti percentuali nel 2019, ma probabilmente finirà dopo”, si legge nella nota ai clienti di Goldman Sachs.

Responsabile in parte è la riduzione delle tasse e in parte sono gli aumenti previsti delle spese obbligatorie, inclusi i programmi di sicurezza sociale, Medicare, Medicaid e di sostegno al reddito che hanno provocato un’impennata della spesa. L’ufficio del bilancio del Congresso stima che il livello del debito degli Stati Uniti rispetto al prodotto interno lordo sia intorno al 77%. Se gli squilibri attuali permangono, Goldman Sachs si aspetta che il rapporto raggiunga l’85% del Pil entro il 2021.

“Ci sono buone probabilità che il controllo del Congresso cambierà dopo le elezioni di medio termine di quest’anno, probabilmente rendendo più difficile espandere ulteriormente il deficit”, ha aggiunto Goldman Sachs.

Il bisogno del Tesoro di avere più debito è infausto, secondo la banca, dato il recente aumento dei rendimenti Usa e una Federal Reserve che dovrebbe iniziare la campagna per far salire i costi del prestito e prelevare liquidità.