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Alert Ance: stangata 72% su prima casa

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ROMA (WSI) – Dalle parole ai numeri. La battaglia sul nuovo regime di tassazione immobiliare previsto dalla legge di stabilità entra nel vivo, arricchendosi di tabelle e simulazioni che dimostrano come nel 2014 sulle case sarà stangata. Secondo l’Ance, l’associazione dei costruttori, ci sarà un aggravio di tasse, a seconda se si tratta di abitazioni principali o seconde case, dal 72 al 19 per cento.

E, paradossalmente, in percentuale le più colpite saranno proprio le prime case. Un calcolo che si sposa con quello elaborato sia da Confedilizia che dal capogruppo alla Camera del Pdl, Renato Brunetta, che indica in 10 miliardi di euro il gettito aggiuntivo (rispetto al regime attuale) della Trise.

Intanto i sindacati hanno ribadito tutte le critiche, a partire dall’insufficienza delle risorse per la riduzione delle tasse sul lavoro. Non senza qualche polemica tra di loro. Mentre il leader Cisl, Raffaele Bonanni, annunciava che di fronte a una convocazione di Letta per trovare migliorìe ai punti dolenti, il sindacato è pronto a ritirare lo sciopero già proclamato, il numero uno Cgil, Susanna Camusso frenava: «Non vedo elementi per cambiare la decisione».

IL CONFRONTO

La premessa di qualunque confronto per le tasse sulla casa è l’abolizione dell’Imu sulle abitazioni principali quest’anno. Le tabelle Ance (illustrate ieri durante l’audizione in commissione Bilancio al Senato) danno per scontato che non verrà pagata né la prima né la seconda rata (per quest’ultima, come è noto, ancora si cercano le coperture).

Ebbene, l’introduzione della Tasi sui servizi indivisibili all’1 per mille, farà salire il conto fino al 72% in più. Un appartamento di 60 metri quadrati, di categoria A2 in zona semicentrale a Roma, passerà da 168 euro di sla Tares a 290 di Trise.

I conti peggiorano (come cifre assolute) se si è proprietari di seconde case,. Ricorda il presidente Ance, Paolo Buzzetti : il nuovo tributo «con la sua componente relativa ai servizi comunali indivisibili (Tasi), si sommerà, su una seconda casa, all’Imu ed alla Tassa sui rifiuti. Inoltre, se la seconda casa, non locata, si trova nello stesso comune di residenza, i tributi dovuti saranno ben quattro, con la reintroduzione dell’Irpef sulle case sfitte».

In questo ultima situazione, per la stessa abitazione dell’esempio precedente, si passa da un conto totale di 1.652 a 1.970 euro, 318 euro in più (+19,2%). L’allarme dell’Ance è chiaro: con questi conti «si rischia di disincentivare gli investimenti immobiliari » e tutti gli sforzi, pur apprezzabili, fatti per risollevare il settore con la proroga delle agevolazioni su ristrutturazioni e risparmio energetico, rischiano di essere vanificati.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Messaggero – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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