Economia

Alberto Nagel: pronti piani di crescita per Mediobanca

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Ha di che essere soddisfatto Alberto Nagel, l’amministratore delegato di Mediobanca. La banca che guida cresce e, cosa ancora più importante, lo fa a dispetto di contesti macro molto deboli. È da anni che l’Italia non brilla dal punto di vista economico ma Mediobanca non si è fermata. Anzi, ha accelerato fino a raggiungere risultati record. E le indicazioni per il futuro prospettano una prosecuzione del trend di sviluppo. Il segreto è nel business model della banca d’investimento impresso dagli ultimi due piani industriali.

“Ci aspettiamo di crescere anche nei prossimi trimestri – ha dichiarato Nagel in una recente intervista all’emittente Bloomberg tv – grazie a un business model decorrelato dall’andamento delle variabili macroeconomiche. Siamo una banca di investimento specializzata, non una banca universale, è questo ci permette di seguire trend di lungo periodo”.

Gli effetti positivi del business model di Mediobanca si vedono nella solidità certificata dalle Autorità di vigilanza. Il Cet1 ratio è ampiamente al di sopra dei parametri richiesti dalla normativa Srep. L’esposizione ai titoli di Stato è contenuta e ciò mette la banca al riparo dalle impennate dello spread. Il differenziale tra il rendimento del Btp e del Bund decennale tedesco ha toccato nel corso dell’ultimo anno i 300 punti base. Inoltre Piazzetta Cuccia ha attività deteriorate lorde pari al 4,1% del totale degli impieghi, la metà rispetto alla media degli istituti italiani.

Numeri che fotografano la bassa correlazione dell’Istituto con l’economia del Belpaese e che, in prospettiva futura, pongono Mediobanca in una posizione di vantaggio rispetto alle altre banche italiane:

Considerando quello che sta succedendo ad altre banche alle prese con il rispetto dei requisiti di capitale, abbiamo maggiori possibilità di crescita in termini relativi” ha sottolineato Nagel.

Crescita che continuerà a seguire le linee del modello di business di Piazzetta Cuccia che puntano sulla crescita organica e su alcune acquisizioni mirate:

Abbiamo una strada tracciata per la crescita organica che ritengo molto positiva e che ci deriva dalla solidità del nostro business e dalla reputazione del brand” – prosegue Nagel -.

Continueremo a reclutare banker di qualità e a sviluppare la nostra quota di mercato. La nostra politica di base è la crescita organica ma stiamo investendo nella distribuzione (wealth management, ndr) e nel comparto degli investimenti alternativi in Italia e nei Paesi vicini. Se ci dovessero essere asset di qualità in vendita siamo interessati. Guardiamo a operazioni di piccola-media dimensione mentre non ci interessa fare accordi di grandi dimensioni”.

Guardare al lungo periodo è un consiglio che gli investitori si sentono dare sempre dai consulenti finanziari. Non solo nel campo degli investimenti, tuttavia, è buona regola guardare oltre le contingenze del breve termine. Vale (o dovrebbe valere) per le politiche economiche dei governi, vale per la pianificazione di un progetto e vale per la scelta delle strategie di crescita di un’azienda.